Fontana: "Sanità, la riforma Maroni deve essere aggiornata"

Il governatore nomina cinque saggi per rivedere il sistema. E sottolinea: "Faranno riferimento a me, voglio essere a conoscenza di tutto"

Il governatore Attilio Fontana dopo la nomina del gruppo di saggi

Il governatore Attilio Fontana dopo la nomina del gruppo di saggi

Milano, 30 giugno 2020 - Rosanna Tarricone , del Centro Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria dell’Università Bocconi, Gianluca Vago, ex rettore dell’Università Statale di Milano, Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri, Gianluigi Spata, presidente dell’Ordine dei Medici della Lombardia, e Alberto Mantovani, immunologo e direttore scientifico dell’Istituto Clinico Humanitas: sono questi i 5 esperti chiamati da Attilio Fontana a far parte del “Comitato dei saggi per l’evoluzione del sistema sanitario lombardo“. "Personalità che – rimarca il presidente della Regione Lombardia – faranno riferimento a me".

Presidente Fontana, il Comitato lavorerà alla riforma della sanità, alla luce di quanto accaduto durante la pandemia? "La consulenza di queste personalità sarà preziosa per avere le idee più chiare sia in merito all’evoluzione dell’epidemia sia in merito a eventuali correzioni che andranno apportate. Vogliamo capire quali siano state le cose che eventualmente hanno funzionato meno. Andremo ad esaminare quali sono, se ci sono, e come migliorarle".

La riforma varata dal suo predecessore Roberto Maroni è da completare o da azzerare? "La riforma Maroni dovrà essere aggiornata, ma non cambiata o cancellata del tutto".

Più medicina territoriale? "Questo è sicuramente un tema sul quale bisogna lavorare".

Tra i saggi c’è il presidente dell’Ordine dei medici della Lombardia che durante l’emergenza Coronavirus non ha avuto parole tenere per la Regione: un’ammissione di colpa? "No, ho scelto personalità dalla storia e dalle competenze diverse perché voglio avere una visione a 360 gradi su quanto è stato fatto in questi mesi e su quello che ci sarà da fare prossimamente. Se si vuol fare qualcosa nel modo migliore possibile, bisogna circondarsi anche di menti particolarmente critiche".

Andrete verso un modello meno incentrato sugli ospedali? "Non credo siano gli ospedali il problema. Anzi, gli ospedali lombardi sono delle eccellenze, il tema è fare in modo che anche gli altri servizi del sistema sanitario raggiungano l’eccellenza".

Cambierete qualcosa, e cosa, nel rapporto tra sanità pubblica e sanità privata? "Io sono convinto che il rapporto tra pubblico e privato sia fondamentale ma la gestione e la programmazione devono rimanere nelle mani del pubblico".

Quindi ritiene che oggi la sanità privata abbia margini eccessivi di gestione del sistema? "Ripeto: credo che gestione e programmazione debbano rimanere nelle mani del pubblico".

Ha sottolineato che i 5 saggi faranno riferimento a lei. Traduzione: è il commissariamento dell’assessore al Welfare, Giulio Gallera. "Non c’è alcun commissariamento né conflittualità con l’assessore Gallera, che oggi (ieri ndr ) era presente all’incontro con i saggi. Ma ho la necessità di farmi idee mie, voglio approfondire, essere molto più addentro e più a conoscenza di tutto".

Assessorato e direzione Welfare che ruolo avranno nell’aggiornamento della sanità? "Tra Comitato e assessorato ci dovrà essere collaborazione, ci sarà scambio d’informazioni".

In autunno sarà la volta del tagliando di Giunta? "Personalmente non avverto alcuna necessità di cambiare la squadra con la quale governo".