REDAZIONE CRONACA

Movida selvaggia, Galli: "Già avuto focolai per atteggiamenti irresponsabili"

Il direttore di Malattie infettive del Sacco invita a non abbassare la guardia per evitare nuove restrizioni: tempi lunghi per il vaccino

L'infettivologo Massimo Galli

Milano, 8 giugno 2020 - Occhi e dita puntati sulla movida selvaggia, che se prima dell'emergenza covid era un incubo per i residenti, ora rischia di diventarlo per intere comunità, preoccupate per assembramenti di giovani, spesso senza mascherine. Un comportamento che, come ha detto stamani ad Agorà Massimo Galli, direttore del dipartimento Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano è da "irresponsabile, non credo si possa definire diversamente. Far la parte del censore non è piacevole ma non è il momento di fare queste cose, oggettivamente. E lo dico senza nessun interesse, perché non ho mai preso una lira per i miei interventi. Qualche focolaio collegato a comportamenti poco attenti lo abbiamo già avuto - avverte Galli -. Il vero problema è che non ce ne si accorga subito, perché allora difficilmente li fermi e si rischia di dover bloccare di nuovo parte del paese".

Galli mette in guardia per evitare nuove restrizioni legate ad atteggiamenti irresponsabili: "Abbiamo la grande occasione di contenere il virus in un rischio sempre inferiore. Ma se le cose corrette non si fanno, possiamo trovarci di nuovo il problema addosso con tutte le sue caratteristiche peggiori. Per quanto riguarda invece il vaccino e la possibile protezione della popolazione, Galli avverte che non sarà facile e soprattutto non sarà un cammino breve, per questo la prevenzione resta l'unica arma al momento valida e disponibile cotnro il virus. "Per il vaccino ci sono diversi ottimi candidati - precisa Galli - Se si troverà quello giusto e se avremo una buona copertura, potremo avere una protezione significativa e immunità di gregge. Quando finalmente lo avremo va prodotto in quantità sufficienti a coprire il fabbisogno della popolazione mondiale, poi bisogna distribuirlo e quindi somministrarlo. E, credetemi, non è semplice. Per questo va contenuto il problema con misure di precauzione e responsabilità"