
È ripresa l’attività produttiva anche presso la sede bresciana di Iveco (Ansa)
Brescia e Bergamo, 5 maggio 2020 - Una buona prova di maturità quella che ha segnato, in generale, il primo giorno della fase due a Brescia e Bergamo. Ordinata la ripresa delle aziende (137mila le persone che hanno ricominciato nella provincia orobica), dove il rientro è stato all’insegna di mascherine, guanti e distanziamento sociale. Parchi, ciclabili prese d’assalto: e qui qualche dubbio sovviene. Emblematica l’immagine degli operai dell’Iveco di Brescia in coda all’ingresso per misurare la febbre con il termoscanner. Nello stabilimento di Botticino della Colosio (azienda che produce macchine ed accessori per le presse), gli operai sono stati sottoposti ad una serie di controlli prima di iniziare a lavorare. "Dai test sierologici – spiega Emuanela Colosio – abbiamo riscontrato una sola persona con gli anticorpi. L’ingresso è avvenuta in maniera corretta".
Le aziende continueranno ad essere “osservate speciali“. Dal 7 maggio partiranno i controlli speditivi per verificare l’attuazione delle misure precauzionali. I carabinieri verificheranno anche il rispetto delle regole sulla rete del servizio pubblico urbano (a Brescia prova del fuoco superata: 13 mila passeggeri sulla metro e 12 sui bus, più del doppio della media giornaliera della scorsa settimana). ed extraurbano, soprattutto alle fermate, dove ieri si è in effetti registrato qualche criticità. La Regione ha iniziato, intanto, a rifornire le stazioni (comprese quelle di Brescia e Bergamo) con mascherine per i passeggeri. In attesa della riapertura del commercio al dettaglio del 18 maggio, anche il centro cittadino ha cominciato lentamente a rianimarsi, con i locali che hanno riaperto le saracinesche per l’asporto e le prime corse nei pochi parchi riaperti.
Molto cauta la riapertura anche a Bergamo. "Dobbiamo fare questi passi, perché la cosa più pericolosa è cadere di nuovo in una epidemia galoppante che riblocca il Paese", commenta Pierpaolo Arnoldi, titolare di una delle librerie storiche di Bergamo. Poche le persone, tutte con la mascherina e molti con i guanti, che hanno percorso il centro cittadino, hanno percorso il centro cittadino. Solo fra una decina di giorni la crescita più o meno intensa dei contagi dirà se è davvero possibile tornare gradualmente alla normalità convivendo col virus. I numeri di ieri confermano il trend della scorsa settimana: +94 i nuovi positivi a Brescia (13.122 in totale), +85 a Bergamo (11.538). Nella provincia orobica, l’Ats ha condotto 23.810 indagini epidemiologiche sulla popolazione tra il 22 febbraio ed il 30 aprile, avviate a seguito della segnalazione di 11mila casi positivi.