Il braccio finto e la dose gettata per terra: gli escamotage dei no vax per avere il pass

Quello di Biella è solo l'ultimo caso di una serie di trucchi, anche fantasiosi, per evitare il vaccino ma avere il Green pass

Filippa Bua, l'infermiera della Asl Biella che ha scoperto l'uomo col braccio al silicone

Filippa Bua, l'infermiera della Asl Biella che ha scoperto l'uomo col braccio al silicone

Se la vicenda del braccio finto per evitare il vaccino non fosse vera, sarebbe una scena perfetta per un film stile "Le comiche". Si stenta a credere che qualcuno, con più di 5 anni di età, abbia davvero pensato di farla franca mostrando all'infermiera vaccinatrice un deltoide in silicone invece che un braccio vero in carne e ossa. Eppure è successo a Biella, dove un odontoiatra 57enne no vax (e per questo già sospeso) si è presentato con questo trucco da mago di quarta categoria all'hub vaccinale, pur di ottenere il Green pass senza sottoporsi all'iniezione. C'è da dire che in questi mesi, da quando il Green pass ha rivoluzionato il nostro modo di accedere al lavoro, al bar, in palestra, di viaggiare e di vivere, i no vax convinti si sono ingegnati con forza e fantasia per evitare "il siero" ma comunque avere il vantaggi di un pass più lungo dei due/tre giorni garantiti dal solo tampone. 

Ecco qualche escamotage.

Il braccio finto 

Il più creativo è proprio il trucco del braccio finto. Su siti come Amazon si trovano a quasi 500 euro finte braccia o addirittura un mezzo busto. Probabilmente l'uomo di Biella ha trovato qui il suo braccio di silicone molto simile alla vera pelle. Tuttavia il colore e la percezione al tatto hanno insospettito l'operatrice sanitaria impegnata nella vaccinazione, che ha chiesto quindi alla persona di mostrare per intero il proprio braccio. Una volta scoperto, il soggetto ha cercato di convincere l'operatrice a chiudere un occhio. Verrà invece denunciato ai Carabinieri e l'Asl segnalerà il caso anche in Procura.

L'infermiera che getta la dose per terra

Un altro modo di evitare il vaccino prevede la presenza di un operatore sanitario compiacente nell'hub. Com'è successo a Roma qualche settimana fa, quando un'infermiera no vax ha convinto una collega al Sant'Eugenio a somministrare personalmente il vaccino al figlio, con la scusa che "mio figlio ha molta paura e non accetterebbe di farsi toccare da nessun altro". Al momento dell'iniezione però ha gettato la dose sul pavimento pur di non inoculare il vaccino al figlio. 

Ma non è stato il primo caso. Nel Trevigiano, per esempio, i colleghi di un'infermiera del centro vaccinale di Villorba hanno notato comportamenti anomali. Sembra che la donna abbia finto di vaccinare alcuni parenti o amici che le avrebbero espressamente richiesto che non fosse somministrata la dose.  

L'antitetanica

Un altro modo per sfuggire al vaccino anti Covid, sembra usato perlopiù da sanitari, è quello di farsi il siero dell'antitetanica per ottenere l'esenzione da quello anti coronavirus. Il motivo? Dopo il vaccino contro il tetano deve trascorrere un periodo di tre mesi prima di poter ricevere altri vaccini a virus vivi attenuati, come quello della rosolia, del morbillo o varicella. Tutto inutile perché i vaccini a mRna non usano il virus attenuato.  

Il Green pass finto, comprato o prestato

Ci sono poi innumerevoli episodi meno eclatanti ma non per questo meno gravi. C'è chi cerca di comprare il Green pass per vie traverse, nel dark web o tramite le chat Telegram, chi lo scarica da siti sospetti, e chi molto più banalmente se lo fa prestare da un amico compiacente.