Liceo Satta a Nuoro, piercing e unghie lunghe vietati in classe: 400 alunni in rivolta

Tra le restrizioni contestate anche l'obbligo di consegna dei cellulari prima delle lezioni e la possibilità di andare ai distributori automatici di cibo una sola volta e uno per classe con le ordinazioni

Studenti in rivolta a Nuoro contro il divieto di piercing e unghie lunghe

Studenti in rivolta a Nuoro contro il divieto di piercing e unghie lunghe

Nuoro, 1 dicembre 2021 -  Divieto di portare le unghie lunghe e stop ai piercing in classe. Sono alcune delle imposizioni decise dalla preside del liceo di Scienze Umane e Musicale "Sebastiano Satta" di Nuoro e che hanno provocato la rivolta di oltre 400 studenti, da due giorni in sciopero. Tra le restrizioni e i divieti contestati dagli alunni anche, l'obbligo di consegna dei cellulari prima delle lezioni e il fatto che si possa andare ai distributori automatici di bibite e cibo una sola volta e uno per classe con le ordinazioni. Dopo lo sciopero, oggi i ragazzi sono passati al presidio di protesta all'esterno dell'edificio scolastico.

Aperto un confronto serrato tra una delegazione di manifestanti e la dirigente Carla Marchetti. La dirigente ha spiegato a studenti e studentesse l'esigenza del rispetto delle regole anti Covid contro gli assembramenti, motivando il divieto di unghie lunghe e piercing per questioni di sicurezza legate all'attività fisica in palestra e ricordando che i cellulari da sempre devono essere consegnati prima delle lezioni. Ma i ragazzi e le ragazze non vogliono sentire ragioni: "Dobbiamo riuscire a strappare alcune concessioni alla preside, solo così - annunciano - torneremo in aula".

Sull'altro fronte la preside precisa: "Con i ragazzi stiamo trattando sulla possibilità di uscire in cortile per 20 minuti all'ora di ricreazione osservando il distanziamento, ma sulle regole sanitarie in istituto e su quelle date dai professori non si discute. Ho sollecitato il rientro a scuola domani e spero che lo facciano". Nessuna apertura, dunque. Così solo uno per classe potrà andare a rifornirsi al distributore automatico, prendendo le ordinazioni degli altri studenti, "presente il bidello che disinfetta". Ma i ragazzi chiedono di più e, di fronte a queste minime concessioni, fanno sapere che non intendono tornare in classe domani.