
Difficoltà nei ristoranti e negli hotel, "Non si trova più nessuno" - Racconti di ristoratori della Valcamonica
PISOGNE (Brescia)
Trovare personale che abbia voglia di lavorare nei ristoranti e negli hotel, sabato e domenica compresi, di sera e durante le festività è difficilissimo. Sono molti i locali che versano in difficoltà, tanto che alcuni hanno dovuto diminuire il numero dei tavoli. "Un tempo i ragazzi si proponevano – spiega Ugo Pezzotti, proprietario dell’Osteria ’Ca’De Cindri‘ di Iseo – avevano voglia di lavorare il sabato e la domenica, anche per arrotondare o avere un piccolo profitto personale mentre studiavano. Ora non si trova più nessuno, nonostante una paga più che equa. Io e mia moglie abbiamo dovuto trasformare la nostra seconda sala in enoteca, perché non siamo in grado di servire tutti. Il personale di sala non è mai sufficiente".
La situazione è la stessa anche sull’alto lago d’Iseo, a Pisogne. Il "problema del personale – spiega chef Giorgio Arrighini dell’Ostaria San Giorgio di Grignaghe – è serissimo. L’ultimo nostro pizzaiolo, che lavorava quattro ore a sera per sei giorni - condizioni vantaggiosissime che non solo gli fornivano un compenso da 1.500 euro al mese ma anche un appartamento arredato che occupava da solo - è resistito una sola sera. Tra le lamentele che ci ha fatto è che si sentiva solo e che la tv non prendeva tutti i canali". Le motivazioni sono molte. "Chi si presenta ha il reddito di cittadinanza, oppure è disoccupato e vuole lavorare in nero – aggiunge Arrighini –. Ora ho tre persone assunte: una ucraina e due marocchine e spesso il sabato e la domenica dobbiamo mandare via la gente perché non riusciamo a servire tutti".
Dalla Valcamonica però arriva un segnale di speranza. "Presto ci sarà un ritorno del personale. Il primo segnale – dice Marco Bezzi, titolare del ’San Marco‘ di Ponte di Legno – è il ritorno sul mercato di chi ha messo via dei tesoretti col Covid grazie alla sospensione dei mutui e di altri pagamenti. Ora che i soldi sono stati spesi serve tornare a lavorare. D’altra parte va anche detto che diversi colleghi, a causa della pandemia, hanno dato poche garanzie usando contratti a termine e voucher. Ma adesso le cose stanno per cambiare".
Milla Prandelli