Dieci morti sul lavoro a gennaio: in Lombardia un’altra zona rossa

L’incidenza delle vittime sulla popolazione occupata supera del 25% il valore medio nazionale Cremona prima in Italia, cinque province bocciate. L’allarme dell’Osservatorio: "Colpiti i più giovani"

Incidente sul lavoro (Archivio)

Incidente sul lavoro (Archivio)

Milano -  La Lombardia è in zona rossa. L’emergenza, stavolta, è legata alle morti sul lavoro di gennaio. Dieci nel primo mese dell’anno sul luogo di lavoro, il 25% del totale nazionale (43). Due “in itinere“, durante gli spostamenti. Cinque province su 12 presentano un’incidenza di vittime sul numero di occupati che supera di gran lunga la media italiana. L’elaborazione dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering sulla base dei dati Inail restituisce una cartina dell’Italia a zone, con diversi colori (dal rosso al bianco) a seconda della gravità del rischio. Una fotografia simile a quella dell’emergenza sanitaria provocata dal Covid 19. A finire in zona rossa, con un’incidenza di morti sul luogo di lavoro del 25% superiore all’indice medio nazionale (1,5 per ogni milione di occupati) sono Lombardia e Piemonte al nord, Umbria e Marche al centro, la Calabria al sud. La Sardegna è arancione, mentre Veneto, Toscana e Campania sono da zona gialla.

«Ciò che colpisce maggiormente è l’incidenza di mortalità dei lavoratori giovanissimi – sottolinea Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio –. Tra i 15 e i 24 anni è più di quattro volte superiore a quella dei colleghi trentenni, quarantenni e più che tripla rispetto ai cinquantenni". Negli under 25 il dato è di quattro vittime ogni milione di occupati, una media superata solo da gli over 65 (4,3). Tra i 35 e i 44 anni, invece, si contano 0,4 morti ogni milione di lavoratori.

Cremona è la prima provincia in Italia per mortalità: 20,9, con tre infortuni mortali a gennaio su 143mila occupati (dati Istat). Tra le prime cinque c’è un’altra lombarda: è Lodi con un indice di 9,8 (un morto su 101mila lavoratori). Le altre aree in zona rossa sono Pavia con un’incidenza di 4,4, Como (4) e Bergamo (2,1). Brescia si colora di arancione con un valore di 1,8, superiore all’incidenza media nazionale (1,5), mentre Milano è gialla (1,4). Nel primo mese dell’anno è stato il settore “trasporti e magazzinaggio“ il meno sicuro con cinque morti. Le giornate con più vittime sono state il lunedì e il mercoledì, rispettivamente con il 32,4% del totale degli infortuni mortali e il 20,6%.

Scendono, invece, da 57.583 a 39.493 le denunce per incidenti a livello nazionale (7.538 in Lombardia): rispetto a gennaio 2022 sono state il 31,4% in meno. A incidere è in particolare la sanità, dove calano i casi di contagi Covid sul lavoro: un anno fa le denunce erano 9.905, nel primo mese dell’anno sono state 1.992. Anche il settore dei trasporti ha contribuito sensibilmente passando da 6.247 segnalazioni a 1.591. Nella graduatoria del nuovo anno per settore, il maggior numero di denunce arriva dalla manifattura (3.456), seguita dalla sanità (1.992), dai trasporti (1.591), dal commercio (1.512) e dalle costruzioni (1.442).