Crollo Marmolada, i parenti dei dispersi: "Perché li hanno lasciati andare?"

Il dolore e la rabbia dei familiari: "Era stato fatto un bollettino? Eppure era stata segnalata l'acqua sotto il ghiacciaio"

Crollo del seracco sulla Marmolada: dolore, lacrime ma anche domande e interrogativi da parte dei parenti delle vittime e dei dispersi. Luca Miotti, fratello di Davide Miotti e Debora Campagnaro, sorella di Erica, moglie di Davide, anche lei dispersa, si chiedono se la tragedia potesse essere evitata.

Secondo Luca, per esempio, un bollettino avrebbe potuto impedire che il fratello Davide, guida alpina, si mettesse in cammino verso la vetta più alta delle Dolomiti. "Davide era una guida alpina con trent'anni di esperienza individuale e portava amici e persone che volevano avvicinarsi alla montagna - ha detto - Non sarebbe mai partito se avesse saputo di un minimo rischio o pericolo". Miotti fa un appello: "Interpelliamo le istituzioni alle quali chiediamo se ci siano degli interlocutori adeguati per darci delle risposte. A oggi non riusciamo a capire se fosse stato emanato un bollettino il giorno prima, anche se leggiamo dai giornali che qualcuno aveva già segnalato lo scorrere dell'acqua sotto il ghiacciaio". Miotti vuole riprecisare, come già fatto nei giorni scorsi, che il fratello "è tra i dispersi, il suo corpo non è stato trovato".

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Sulla stessa linea Debora Campagnaro, sorella di Erica, la moglie di Davide Miotti, anche lei dispersa. "Perché nessuno ha fatto un avviso sabato visto che c'era l'acqua che scorreva sotto il ghiacciaio? Perché non hanno fermato le persone? Perché le hanno lasciate andare?". Debora manifesta la sua rabbia per un incidente che, dice, poteva essere evitato. "Era una bella giornata di sole, sì, per carità - è la sua riflessione - ma se sotto scorre l'acqua... Se c'è una responsabilità andremo fino in fondo".