Mentre la curva dei contagi continua a crescere sotto la spinta di Omicron 5 (il bollettino Covid oggi ha registrato 36.282 casi e 59 decessi) ritenuta la variante di Sars-Cov-2 finora più diffusiva, tanto da essersi rapidamente affermata sulle altre, arriva l'allarme degli esperti su una nuova sotto-variante Omicron, denominata BA.2.75, identificata in India e già segnalata in diversi Paesi, tra cui Germania, Regno Unito, Giappone, Canada, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda. A destare preoccupazione è soprattutto l'enorme numero di mutazioni che presenta. Secondo gli scienziati si tratterebbe di una "variante di seconda generazione" derivata da Omicron BA.2 e caratterizzata da nuove mutazioni a livello della proteina Spike, oltre quelle già presenti in BA.2, tra cui le sostituzioni “G446S” e “R493Q”, considerate di particolare interesse, perché consentirebbero alla nuova sotto-variante BA.2.75 di sfuggire agli anticorpi acquisiti a seguito di precedenti infezioni e della vaccinazione, con il risultato di una maggiore capacità di infettare anche chi ha già contratto il virus o è vaccinato. "Il numero di 8 mutazioni aggiuntive in BA.2.75 è notevole, Delta aveva 8 picchi in totale - evidenzia in un post su Twitter il biologo molecolare Ulrich Elling dell’Istituto di Biotecnologie Molecolari dell’Accademia austriaca di Scienze -. Tre mutazioni possono fare un'enorme differenza (BA.5). Pertanto, le 11 mutazioni distinte tra BA.5 e BA.2.75 potrebbero consentire ancora un'altra ondata poiché l'immunità di BA.5 potrebbe non proteggere". E aggiunge: "Non mi piacciono le mutazioni osservate. Prima di aver finito con l’ondata causata dalla variante BA.5, potremmo doverci preparare per quella successiva”. In India, fa notare l’esperto, il numero di casi BA.2.75 sta aumentando rapidamente, anche se ad oggi non sono state rilasciate dichiarazioni ufficiali né da parte del Governo indiano né dal SARS-CoV-2 Genomics Consortium, l'agenzia di sorveglianza genomica che opera sotto il Ministero della salute. A mettere in guardia contro la nuova sottovariante Omicron BA.2.75 è anche il Bloom Lab dell’Istituto di ricerca Fred Hutch negli Stati Uniti, che su Twitter ha sottolineato la presenza di “un cambiamento antigenico apprezzabile rispetto al genitore BA.2”. La nuova variante, secondo gli scienziati, avrebbe le "normali mutazioni BA.2 + K147E, W152R, F157L, I210V, G257S, G339H, G446S, N460K e il ritorno alla condizione precedente di R493Q. Nessuna di queste individualmente è davvero preoccupante, ma il fatto che appaiano tutte insieme è un'altra questione", concludono non senza evidenziare preoccupazione sulla possibilità che la nuova Omicron BA.2.75 possa sfuggire agli anticorpi "in modo simile a BA.4 e BA.5 rispetto all’attuale vaccino”.