FEDERICA PACELLA
Cronaca

Crisi climatica e foreste minacciate: aumenta il rischio di valanghe, nuove malattie e invasioni di specie aliene

L’ultimo report definisce “inadeguato” lo stato di conservazione della regione. Gli eventi estremi mettono a rischio la sopravvivenza di intere zone: i larici “guardiani delle vette” sono in pericolo

La valanga che nell’aprile di un anno fa interessò Ardesio nella Bergamasca. Gli smottamenti favoriti dal cambiamento climatico in atto distruggono intere zone di foreste di larici

La valanga che nell’aprile di un anno fa interessò Ardesio nella Bergamasca. Gli smottamenti favoriti dal cambiamento climatico in atto distruggono intere zone di foreste di larici

Gestione e uso inappropriato, strutture turistiche e complessi sciistici, valanghe, aumento delle temperature, ma anche attività di pascolo non opportune. Sono alcune delle principali criticità evidenziate dal IV Rapporto sullo stato di salute delle foreste: secondo il report lo stato di conservazione è inadeguato, con un trend stabile rispetto al monitoraggio precedente. Come ricordato dall’Ispra, i lariceti sono i “custodi delle vette alpine”, foreste diffuse nella fascia più alta dell’arco alpino dove raggiungono le quote al limite della vegetazione arborea.

In Lombardia, secondo l’ultimo rapporto Ersaf sulle foreste, rappresentano il 9,7% (nel 2013 erano il 7%) dei 620mila ettari di foreste, per un totale di circa 60mila ettari, di cui circa 38,7mila ettari nella provincia di Sondrio, 16 mila nel Bresciano, circa 3mila nella Bergamasca, 5 ettari nella provincia di Varese (i dati fanno riferimento a lariceti e cembreti).

Cosa dice il IV rapporto della direttiva habitat? Secondo i dati, “si trova in uno stato di conservazione inadeguato e, tra le principali criticità per la sua conservazione, si riscontrano la gestione forestale inappropriata, l’esposizione agli eventi estremi come valanghe, frane e smottamenti, che possono distruggere completamente le foreste di larice, l’innalzamento delle temperature che possono favorire attacchi di patogeni. I cambiamenti climatici, infatti, favoriscono cambiamenti nelle condizioni biotiche che possono determinare l’invasione di specie tipiche di altri habitat, come l’epilobio, minacciando l’integrità della struttura della comunità vegetale e rendendo l’habitat meno resiliente”. Anche il pascolo può rappresentare una minaccia per la conservazione dei lariceti “in quanto condiziona la composizione dello strato erbaceo”.

In Lombardia, oltre al bostrico (che colpisce di più l’abete), per il larice è attenzionata soprattutto la falena siberiana Dendrolimus sibiricus, inserito dal 2019 tra gli organismi nocivi da quarantena più pericolosi dell’Unione Europea. Questo lepidottero è infatti ampiamente diffuso negli Urali, in Siberia e in Estremo Oriente: infestazioni massicce che generano defogliazioni significative per 2-3 anni consecutivi possono portare alla morte degli alberi, specialmente se associate ad estati calde e secche. Per ora, sia il monitoraggio visivo che le attività con le trappole hanno confermato l’assenza dell’organismo nelle aree ispezionate del territorio lombardo.