Vaccini anti-Covid anche nelle moschee

Gli imam italiani: "Seguiamo il modello inglese. Pronti a offrire i nostri spazi per le somministrazioni"

A Birmingham una moschea è stata trasformata in centro per i vaccini

A Birmingham una moschea è stata trasformata in centro per i vaccini

Roma - Le moschee sono pronte a offrire i propri spazi per le somministrazioni del vaccino anti-Covid. L'iniziativa, che all'estero ha già raccolto diversi consensi, piace anche agli imam italiani, pronti a donare i locali dei centri islamici qualora venissero chiamati dalle istituzioni. "Sarebbe una bella occasione di dialogo e collaborazione - spiega l'imam di Milano, Yahya Pallavicini -. Bisognerà ovviamente individuare le moschee che abbiano una gestione riconosciuta e degli spazi adeguati per ospitare questo servizio. Immagino ci siano dei protocolli di sicurezza ancora più rilevanti da rispettare, però penso possa essere una bella iniziativa''.  Per l'imam di Milano, "anche le parrocchie potrebbero adibire un'area, così come altri luoghi di culto, laddove i protocolli di sicurezza possano essere garantiti".

Nel Regno Unito, dove a Birmingham una moschea è stata trasformata in un centro vaccinale, grazie a una collaborazione con il sistema sanitario inglese (Nhs), sono molti gli imam e i teologi che hanno lanciato un appello a vaccinarsi. "Lì c'è una forte campagna di predicatori e giuristi musulmani che invitano alla vaccinazione i fedeli - spiega Pallavicini -, ne raccomandano l'opportunità anche da un punto di vista religioso". E in Italia quali spazi potrebbero essere individuati? "Le moschee con superfici adeguate non sono tante - continua Pallavicini - ma quelle delle grandi città come Torino, Palermo, Roma, Ravenna, Firenze, Milano, Catania potrebbero ospitare questo servizio che sarebbe offerto non necessariamente ai musulmani''. Favorevole a offrire la moschea per le vaccinazioni anche Izzeddin Elzi, imam di Firenze: "Se il nostro servizio sanitario ha bisogno di spazio, le moschee possono essere un valore aggiunto - afferma - si può replicare assolutamente quello che si è fatto in Gran Bretagna e in altre parti del mondo". Per Izzeddin Elzi, ''dobbiamo essere tutti uniti nella lotta la virus". 

Stessa linea condivisa dall'imam di Catania, Abdellhafid Kheit: "Lo abbiamo detto sin dall'inizio - spiega -, noi siamo al servizio dei nostri cittadini, a prescindere dalla religione. Tutta la gente del quartiere potrebbe vaccinarsi nella nostra moschea di Catania, la nostra struttura è grande e avrebbe tutte le caratteristiche per svolgere questo ruolo". L'idea piace anche a Yassin Lafram, presidente di Ucoii: "Come Unione delle comunità islamiche d'Italia - rimarca - offriamo la massima disponibilità a mettere a disposizione tutti i locali che abbiamo in gestione come comunità islamica per il bene comune. Le nostre moschee, le nostre sale di preghiera, i nostri centri islamici sono a totale disposizione delle istituzioni".