FEDERICA PACELLA
Cronaca

Covid quattro anni dopo, i decessi crescono: l’onda lunga uccide ancora in Lombardia

Il trend è in deciso calo rispetto agli ultimi tre anni. Però sulla media del periodo 2011-2019 si registra un +6%

Una operatrice sanitaria in ospedale

Una operatrice sanitaria in ospedale

Iniziava quattro anni fa l’incubo Covid con la scoperta, il 20 febbraio a Codogno, del paziente 1. Oggi restano tante lezioni imparate, molte dimenticate, ma soprattutto i decessi causati dal virus. I dati Istat sui morti, aggiornati al 31 dicembre 2023, dicono che progressivamente il numero è diminuito, anno dopo anno. Eppure il confronto col pre-Covid evidenzia numeri ancora elevati.

In Lombardia, al 31 dicembre 2023, si sono registrati 103.149 decessi, distribuiti tra le province in maniera proporzionale rispetto alla popolazione: 32.368 a Milano, 12.023 nel Bresciano, 10.768 nella Bergamasca. Rispetto al periodo Covid, c’è una costante riduzione. Il 2020 infatti è stato l’anno record con ben 136.249 decessi in tutta la regione, con punte di oltre 41mila nel Milanese, oltre 16 mila nel Bresciano e nella Bergamasca, e in tutte le province un forte aumento. Nel 2021, complici le misure per l’isolamento e l’arrivo dei primi vaccini, la pandemia ha allentato la presa anche se i decessi sono stati comunque sopra la media: 108.437 in tutta la regione.

Nel 2022 un nuovo balzo, con 111.930 decessi, legati forse alla particolare forza dell’influenza combinata al Covid ma anche al caldo anomalo di luglio quando in Lombardia si sono avuti 10.255 decessi rispetto ai 7.849 dello stesso mese nell’anno del Covid. E arriviamo al 2023, che si chiude con 103.149 morti.

La buona notizia è che il trend è in deciso calo rispetto agli ultimi tre anni. Tuttavia, facendo un raffronto col pre-Covid, si rilevano diverse migliaia di morti in più. Rispetto al 2019 parliamo di circa il 2% in più di decessi e di un 6% in più rispetto alla media degli anni 2011-2019.

Potrebbe essere ancora l’onda lunga del Covid che, combinata a due anni di influenze molto forti, può aver indebolito i più fragili? "Potrebbe aver influito anche l’aver rimandato o interrotto follow up o terapie", ipotizza Angelo Rossi, medico di base e segretario Fimmg di Brescia. C’è poi l’invecchiamento della popolazione. "Per quanto riguarda Ats Brescia – spiegano dall’Azienda sanitaria guidata da Claudio Sileo – si conferma un ritorno del numero assoluto di decessi ai livelli pre-pandemici, con circa 10.800 morti l’anno".