Maschio e over 45, ecco chi oggi è più a rischio Covid

L'analisi dell'Iss per fascia d'età della pandemia. Scendono i casi tra gli under 19

Terapia intensiva

Terapia intensiva

Dai dati dell'Istituto superiore di sanità una fotografia aggiornata della diffusione del Covid per fascia d'età. Una analisi indipendente dalla residenza geogafica ma strettamente correlata allo stato di vaccinazione. Crescono i contagi tra gli ultraquarantenni che contano ancora otre 6 milioni e mezzo non sono ancora vaccinati mentre grazie  all'aumento costante di somministrazioni tra i più giovani, si registra un rallentamento dei casi nella fascia 10-29 anni. Il tutto porta a  l'aumento a 32 anni dell'età media  di chi ha contratto l'infezione.  Nel monitoraggio settimanale, si segnala  la crescita di casi "in tutte le fasce di età sopra i 40 anni" e si osserva in particolare che "l'incidenza nella fascia 50-59 per la prima volta da inizio maggio è superiore a 50 casi per 100.000 abitanti". E proprio tra i 50 e i 59 anni sono  oltre 2 milioni gli italiani non vaccinati o che non hanno completato il ciclo. Il numero dei giovanissimi (0-19 anni), fin dall'inizio della pandemia, è a relativamente basso:  700.985 i casi e 31 le vittime di cui 6 sotto i tre anni.

 

Maschi a rischio

L'Iss mette poi in evidenza che la letalità del  Covid è più elevata tra i maschi, a partire dalla fascia di età 30-39 anni. Nonostante la crescita dei ricoveri, l'Italia resterà comunque tutta in zona bianca per almeno un'altra settimana. Ma si prospetta il ritorno in giallo di alcune regioni, Sicilia, Sardegna e Calabria  le indiziate, - dalla prima settimana di settembre. I dati dell'ultimo bollettino registrano il trend constante di 7.470 nuovi positivi (1.700 solo in Sicilia) e 45 vittime, con un tasso di positività in lieve calo al 2,9%. Sono 466 i posti letto attualmente occupati in terapia intensiva e 3.733 i ricoverati nei reparti ordinari.

Previsioni

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche però annuncia miglioramenti nelle prossime settimana, almeno riguardo ai numeri delle vittime. Se il trend epidemico rimane invariato, la curva media dei decessi "al momento con una crescita in accelerazione e di tipo esponenziale con tempo di raddoppio degli incrementi di circa 7 giorni, tra 1-3 settimane vedrà l'inizio della frenata della crescita", assicura nella sua analisi il matematico Giovanni Sebastiani del Cnr. Per quanto riguarda invece le terapie intensive, rileva Sebastiani, "da 7-10 giorni frena la crescita della curva media degli ingressi giornalieri".  Andando ad analizzare il capitolo contagi infatti "i dati  sembrano confermare che la curva media dei positivi totali a livello nazionale ha raggiunto un massimo circa 12 giorni fa». Analizzando invece i dati sull'occupazione dei posti letto Covid in Sicilia,e la regione è sopra ad entrambe le soglie dei ricoverati nei reparti ordinari e nelle terapie intensive. Peggiora in queste ore anche la Sardegna, che è al 12% dei ricoveri in area non critica (il limite per la zona bianca è il 15) e il 10% in rianimazione, raggiungendo qui la soglia massima. La Calabria, invece, è rispettivamente al 15 e 7%, la Sicilia al 18 e al 9%.

Green pass

Qualunque sia il colore delle regioni nelle prossime settimane, resta comunque invariato l'obbligo del Green pass in diverse attività, dai ristoranti agli stadi. San Siro, 556 giorni dopo l'ultima partita con spettatori paganti, ha riaperto ufficialmente ai tifosi per la prima giornata di campionato con la sfida tra l'Inter e il Genoa: 20mila spettatori al Meazza (su una capienza di circa 35mila posti, vista la limitazione al 50% imposta per decreto), con lunghe code all'ingresso dei tornelli per il controllo, stavolta, anche del certificato verde. 

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