Milano, 30 agosto 2024 - Il Covid c’è ancora anche se fa molto ma molto meno paura però i casi sono in aumento in Lombardia e in Italia. Lo indicano i dati dell'aggiornamento settimanale sul Covid-19 in Italia, pubblicato sul sito del ministero della Salute.
I dati lombardi
Il maggior numero di casi si registra in Lombardia, con 2.562 contagi tra il 22 e il 28 agosto rispetto ai 1.796 della settimana prima. Sempre in Lombardia è stata registrata circa la metà di tutti i decessi per Covid rilevati nella settimana in esame, 66. In aumento anche i tamponi: dal 22 al 28 agosto ne sono stati eseguiti 94.171 rispetto ai 72.266 della rilevazione precedente. Il tasso di positività è al 16,2%, a fronte del 18,9%.
I dati nazionali
In italia salgono a 15.221 i casi di Covid-19 registrati dal 22 al 28 agosto, con un aumento di circa l'11% rispetto ai 13.690 della settimana precedente (ma in calo se confrontati a quelli di due settimane fa, considerato che dall'8 al 14 agosto i contagi erano stati 16.299). In aumento anche i decessi settimanali, che sono stati 135, rispetto ai 99 del 15-21 agosto.
L’esperto
"Oltre l'85-90% di coloro che oggi vengono ricoverati in ospedale con Covid - analizza Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive del policlinico San Martino di Genova - sono pazienti che non hanno la polmonite, ma che hanno altre problematiche e siccome vengono tamponati - un po' allo screening all'arrivo in ospedale e un po' anche a casa per eventuali raffreddori o per l'influenza - finiscono per entrare in ospedale" come positivi a Covid, ma "per insufficienza cardiaca, per problemi renali, per problemi neurologici, per altri tipi di problematiche. Cosa succede quando noi portiamo in ospedale un signore o una signora di 90-95 anni positivi a Covid? Succede che, se anche non avessero nessun problema", quando si è così fragili a un'età così avanzata, "si rischia di morire per altre cause, o per l'ospedalizzazione". Per cui, continua Bassetti guardando ai dati dell'ultimo bollettino che indicano 135 decessi in 7 giorni, in aumento come i casi positivi, "la verità è che fare tanti tamponi aumenta la mortalità, perché finisce per portare in luoghi non appropriati persone che potrebbero tranquillamente stare nelle loro strutture assistenziali, nelle loro Rsa, nelle loro case. E' il problema che continuo a sottolineare: noi vediamo un numero che non è il numero di morti Covid, ma il numero di persone che muoiono col tampone positivo a Covid, magari precedente, e vengono ancora classificati come decessi Covid, che oggi non esistono".