Covid-19, Venturi: "Su Lombardia si è abbattuta pioggia di meteoriti a insaputa di tutti"

"Non ci sono stati piccoli focolai che si potevano contenere". Per il presidente dell'Ircss Policlinico San Matteo di Pavia la strategia di fare tamponi a tutti "era impraticabile"

Coronavirus

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Milano, 22 giugno 2020 – E' stato presentato oggi lo studio italiano coordinato dall'Irccs San Matteo di Pavia dedicato alla presenza di virus infettante a bassa carica in pazienti clinicamente guariti. Presentando i dati emersi Alessandro Venturi, presidente dell'Ircss Policlinico San Matteo di Pavia ha parlato della situazione lombarda. Secondo Venturi con il Covid-19 sulla Lombardia "si è abbattuta una pioggia di meteoriti all'insaputa di tutti. Non si trattava di piccoli focolai che si potevano contenere". 

"Il progetto – ha sottolineato – si inquadra in una situazione che è molto cambiata in Lombardia rispetto alle prime settimane dopo l'individuazione del paziente 1 a Codogno. In Lombardia abbiamo assistito a un coinvolgimento ospedaliero massivo che non ha avuto paragoni, abbiamo curato migliaia di persone con gravi problemi respiratori. Pazienti che non potevano che essere trattati in ospedale, dove c'è stata una moltiplicazione dei posti letto in terapia intensiva e di reparti Covid. Oggi la situazione è molto diversa, come percepito dalle persone comuni. Con questo studio la scienza viene in soccorso delle persone e dà conferme: il quadro è drasticamente cambiato. Anche grazie alla grande responsabilità dei lombardi".

"Ora la situazione è radicalmente cambiata - ha aggiunto - ma è bene dirlo: i pazienti arrivati in ospedale nei mesi scorsi non potevano essere trattati a domicilio". Per Venturi, la strategia di fare tamponi a tutti, "era impraticabile". "Gli strumenti che si sono rivelati efficaci - ha concluso - sono stati la quarantena obbligatoria e quella fiduciaria, come ha confermato anche l'indagine sierologica in Lombardia, che ha mostrato che sono state messe in quarantena il doppio delle persone che hanno sviluppato la malattia".