Covid, l'allarme di Galli: "Reparto invaso da casi di varianti"

L'infettivologo del Sacco: "Questo riguarda tutta quanta l'Italia e fa facilmente prevedere che a breve avremo problemi più seri". Pregliasco: "Convivremo col virus per anni"

L'infettivologo Massimo Galli

L'infettivologo Massimo Galli

Milano, 16 febbraio 2021  - E' allarme varianti in Italia e in Lombardia dove, secondo quanto riferito nei giorni scorsi dall'assessore al Welfare Letizia Moratti, già il 30% dei positivi sono relativi a varianti (in particolare a quella inglese). Per Massimo Galli primario infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano e docente all'università Statale, che nelle scorse ore si è detto favorevole a un lockdown totale, "siamo tutti d'accordo che vorremmo riaprire tutto quello che si può aprire. Però io mi ritrovo ad avere il reparto invaso da nuove varianti, e questo riguarda tutta quanta l'Italia e fa facilmente prevedere che a breve avremo problemi più seri. Questa è la realtà attorno alla quale è inutile fare ricami". 

Secondo Galli è giusto pensare a un lockdown duro, simile a quello vissuto a marzo, nella fase più dura della prima ondata. "Le avvisaglie" di come sta evolvendo l'epidemia di Covid-19 nella Penisola "vengono guardando semplicemente un pochino al di là del nostro naso - ha spiegato l'esperto - vedendo che cosa è successo e sta succedendo negli altri Paesi europei, e considerando che ci sono queste nuove varianti, piaccia o no. Le varianti non ce le siamo inventate noi - ha precisato Galli - Le varianti ci sono e sono maggiormente contagiose, quindi vuol dire che hanno maggiore facilità a diffondersi in determinate condizioni che non sono situazioni da ritenersi sicure. Questo è molto spiacevole, ma è un dato di fatto. Non possiamo metterci a un tavolo e fare una trattativa politica o sindacale con il virus. Il virus segue le sue regole e le sue modalità di diffusione". Quanto alle polemiche nate dopo le dichiarazioni di Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, per Galli "è chiaro che chi, compreso il sottoscritto, vi dice che 'attenzione bisogna chiudere di più' può correre il rischio di esagerare nel fare queste affermazioni. Ma il rischio di esagerare, ahimè - ha ammonito l'infettivologo - è inferiore alla probabilità di avere purtroppo, per l'ennesiama volta, ragione". 

Il nostro speciale dedicato all'anno di Covid

Pregliasco: "Convivremo col Covid per anni"

Non si illuda chi spera che il Covid potrebbe restare solo un ricordo già dal prossimo anno. A smorzare le aspettative dei più ottimisti è il virologo dell'università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco che, intervenuto a 'Omnibus' su La7, ha sottolineato che il virus è un nemico "che ci terrà ancora compagnia". "Anche chi si è vaccinato - ribadisce l'esperto - probabilmente dovrà fare dei richiami come per l'influenza, contro le varianti che via via si diffonderanno, in modo da risolvere il problema che si trascinerà per una coda di alcuni anni". Per Pregliasco accelerare sulle vaccinazioni anti-Covid "ci permetterebbe di avere non un azzeramento della malattia, ma una convivenza molto più civile con questo virus".