Più che dimezzato l'aumento dei ricoveri Covid in ospedale: dal 18 al 7 per cento

Il dato dall’ultimo report degli ospedali sentinella della Federazione italiana aziende sanitari e ospedaliere (Fiaso) nella settimana dall'11 al 18 gennaio. Quasi tutti no-vax

Un medico assiste un malato di Covid all’interno di un reparto di terapia intensiva

Un medico assiste un malato di Covid all’interno di un reparto di terapia intensiva

Rallenta la crescita di ricoveri Covid negli ospedali: in una settimana, dall’11 al 18 gennaio, l’aumento e’ stato del 7,1%: un incremento decisamente piu’ basso rispetto all’accelerazione del 18% registrata nella settimana precedente, 4-11 gennaio. Il dato emerge dall’ultimo report degli ospedali sentinella della Federazione italiana aziende sanitari e ospedaliere. La rilevazione e’ stata effettuata ieri e riguarda un totale di 2.339 pazienti adulti.

Il report di 20 ospedali aderenti alla rete Fiaso evidenza anche un aumento dei ricoveri dei pazienti in terapia intensiva lievemente piu’ alto pari al 9%. Permane la differenza di eta’ fra vaccinati e non: i primi hanno in media 72 anni, i secondi 66 anni. Frenano dunque i ricoveri in Rianimazione rispetto all’impennata del 18% della scorsa settimana. A occupare i posti letto della Terapia intensiva sono per la maggioranza sempre i no vax: i non vaccinati ricoverati in rianimazione sono il 62% del totale.

Nella settimana 11-18 gennaio crescono invece  del 27,5% i pazienti sotto i 18 anni. Nei 4 ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali sentinella il numero dei bambini ricoverati e’ passato da 120 a 153 di cui 10 in terapia intensiva.  Tra i piccoli degenti il 34% ha tra meno di 6 mesi. Complessivamente quasi 2 su 3 dei minori ricoverati (il 61%), ha meno di 4 anni ed e’ dunque in una fascia di eta’ non vaccinabile mentre il 25% ha tra 5 e 11 anni. 

Complessivamente in 19 degli ospedali sentinella Fiaso sono ricoverati nelle aree Covid 1.949 pazienti: il 67,2% ha sviluppato la malattia da Covid e ha una patologia polmonare e delle vie respiratorie mentre il 32,8% dei pazienti e’ positivo ma si trova in ospedale per curare altre patologie e, nella maggior parte dei casi, ha scoperto di essere positivo al virus solo al momento del ricovero che prevede il tampone. Tra le altre variabili il report  ha analizzato i ricoveri distinguendo tra pazienti ricoverati a causa del Covid e pazienti positivi ma sintomatici.

Piu’ di due terzi di questo ultimo gruppo di soggetti ricoverati “con Covid” era correttamente vaccinato e per questo e’ stato protetto dallo sviluppo della malattia tanto che in ospedale ci e’ finito per differenti patologie. Il dato che emerge dai 19 ospedali sentinella conferma lo studio Fiaso a cui avevano aderito 6 grandi aziende ospedaliere e che aveva anticipato come un terzo dei ricoveri fosse composta da asintomatici al Covid ma con altre patologie. Diversa, tuttavia, la situazione delle Rianimazioni dove il peso dei pazienti asintomatici al Covid e affetti da altre malattie e’ del tutto residuale. 

In Terapia intensiva solo il 10% dei pazienti positivi al Sars-Cov-2 e’ ricoverato per altre patologie: in particolare di questi pazienti senza sintomi Covid ma positivi al virus il 36% e’ finito in Rianimazione per un ictus, un infarto o una emorragia cerebrale; il 27% ci e’ arrivato per uno scompenso internistico; il 18% a seguito di un trauma o di un incidente e il 13,6% e’ in un letto di rianimazione per un intervento chirurgico indifferibile a cui ha dovuto sottoporsi ugualmente nonostante la positivita’.