Cosimo Di Lauro: chi era il capoclan Camorra morto. Ispirò il Genny di Gomorra

Figlio del capo Paolo Di Lauro, il Principe iniziò la prima faida per il controllo dello spaccio a Scampia

Cosimo Di Lauro (a sinistra) e il Genny Savastano di Gomorra

Cosimo Di Lauro (a sinistra) e il Genny Savastano di Gomorra

Napoli - Lo chiamavano Il principe, oppire The designer don, o ancora O chiatto. Cosimo Di Lauro, classe 1973, nella galassia del crimine organizzato di Napoli si era guadagnato un posto  di primo piano ben prima di diventare il reggente dell'omonimo clan nel periodo in cui il quartiere di Scampia entrò  nelle cronache internazionali per la cruenta lotta tra cosche legata al controllo  di quella che era la piazza di spaccio piu grande d'Europa.

Il primo soprannome glielo avevano regalato i cronisti, anche perchè era il primogenito di Paolo Di Lauro, detto Ciruzzo o milionario, capo clan di quel quartiere dell'area Nord di Napoli che aveva creato un impero sullo spaccio di droga grazie ai suoi contatti nella penisola iberica che gli assicuravano fiumi di stupefacenti per alimentare la sua rete di pusher. Il secondo era legato alla sua passione di per abiti, accessori e oggetti firmati e vistosi.

Quando Paolo Di Lauro divenne latitante, nel settembre 2002, la gestione della cosca passò naturalmente nelle mani di Cosimo, che centralizzò  sempre di piu' l'affare droga, uno di quelli piu' redditizi del gruppo criminale, delegando nelle mani dei capi piazza il commercio al minuto in cambio del pagamento ai Di Lauro di una tassa. A lui, secondo piu' di un pentito, si deve anche una epurazione interna, liquidando a colpo di agguati vecchi affiliati e sostituendoli con elementi piu' giovani e piu' violenti a lui fedeli.

Una scelta che scateno' mugugni e poi, a ottobre 2004, la ribellione di un gruppo legato a Cesare Pagano e Raffaele Amato, elementi di punta dei Di Lauro che diverranno poi noti come scissionisti, e che alla nuova cosca da loro creata portarono in dote i contatti in Spagna per l'approvvigionamento di droga. Una sfida che nel giro di pochi mesi fece decine di morti a Napoli e che e' ora nota come prima faida  di Scampia, ispiratrice del romanzo di Roberto Saviano 'Gomorra' e poi dell'omonima serie. Proprio nella serie, la figura di Genny Savastano sarebbe ispirata a Cosimo Di Lauro.

L'arresto

Il boss era stato arrestato il 21 gennaio 2005, nel rione denominato Terzo mondo del quartiere di Secondigliano, altro fortino della criminalita' organizzata e della famiglia Di Lauro. Per impedire che fosse ammanettato, contro le forze dell'ordine ci fu anche un lancio di oggetti dai balconi. Nove mesi piu' tardi venne arrestato anche il padre Paolo, nascosto in una casa poco lontano dall'abitazione di famiglia in via Cupa dell'Arco. Nel febbraio 2008, la condanna a 15 anni di carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso. Il 13 dicembre 2008 un ergastolo per aver ordinato l'omicidio  di Gelsomina Verde, l'ex fidanzata di un affiliato passato dalla parte degli scissionisti, Gennaro Notturno, torturata e uccisa perche' ne rivelasse il nascondiglio il 21 novembre 2004, il cui corpo venne dato alle fiamme. 

Di recente, Cosimo Di Lauro era stato condannato, sempre all'ergastolo, per gli omicidi di Raffaele Duro e Salvatore Panico, e di Federico Bizzarro, avvenuti a Mugnano prima della faida del 2004.