Milano, 15 luglio 2024 – La tragedia di Tignale alle cascate di Piovere riaccende la luce sulla pratica del canyoning: l’uomo austriaco di 38 anni, una guida alpina, stava affrontando un percorso quando è precipitato in una forra ed è morto sul colpo. Ma di che sport si tratta il canyoning? Tanti possono pensare a un percorso con le canoe ma il nome trae in inganno: il canyoning, in italiano torrentismo, consiste nella discesa di gole (da cui il nome canyon) percorse da piccoli corsi d'acqua, generalmente torrenti con una buona portata d'acqua.
Il torrentismo, a differenza di quello che si potrebbe pensare, non si svolge con l’ausilio di gommoni o canoe, come succede quando si pratica rafting, kayak, hydrospeed, o canoismo ma con l’ausilio solo delle corde: si tratta di un tratto che si percorre a piedi all’interno delle gole dei torrenti caratterizzate da una forte pendenza.
È una discesa che, se effettuata con l’attrezzatura corretta, consente di imbattersi in cascate, salti di roccia, scivoli, corridoi allagati, laghetti, che però costituiscono anche i pericoli maggiori e da cui non si può tornare indietro: il percorso di canyoning infatti non si può fare a ritroso ma si completa solo uscendo dal canyon o in presenza di scappatoie, se presenti.
L’attrezzatura che serve per fare canyoning
Lo sport, che si svolge in gruppi di almeno 4 escursionisti, deve essere svolto con l’attrezzatura appropriata: serve il caschetto da speleologia o alpinismo, una muta e dei calzari che possano proteggere anche dall’acqua.
Imbrago, moschettoni, discensore, corde, calzature da trekking o scarponcini (in entrambi i casi alti fino alla caviglia) sono fondamentali per poter scendere in sicurezza, e generalmente chi pratica canyonig si porta con sé uno zaino da torrentismo, che è appositamente comodo, leggero e protegge ciò che è contenuto dall’acqua.
I rischi e i pericoli del canyoning
Tanti sono i rischi in cui possono incorrere gli sportivi, considerando che la forra è per sua natura stessa un ambiente inospitale e i pericoli sono dietro l’angolo: i fattori di rischio più frequenti sono l'acqua, il freddo e la discesa delle verticali, che mettono in difficoltà soprattutto i torrentisti alle prime armi.
Una delle principali cause di incidenti mortali in canyon è rappresentata dalle piene improvvise e di conseguenza fatali: il torrentista non può fare nulla di fronte a un’onda di piena imprevista all’interno di una forra larga pochi metri.
Un'altra causa di incidente legata all'acqua riguarda le calate su corda che avvengono sotto cascata, perché, se per vari motivi il torrestista si blocca sotto il forte getto dell'acqua, può incorrere al pericolo di annegamento.
Frequenti anche i pericoli legati al freddo, che manda in ipotermia qualche escursionista, ma si tratta di un pericolo in cui ci si imbatte se si rimane tanto tempo nella forra. Un altro problema può capitare con un’attrezzatura inadeguata e con i materiali inappropriati: inoltre, se alle prime armi, è fondamentale la guida di un esperto dato che è facile cadere e scivolare se non si è imbragati correttamente.