Coronavirus in Lombardia, Gallera: "Riapertura? Prudenza, data chiave 8 giugno"

Cauto l'assessore al Welfare: "E' stata dura, ma non è finita.C'è un governo, ci sono degli indicatori raccolti a livello nazionale, lavoriamo tutti insieme"

L'assessore Giulio Gallera

GIULIO GALLERA ASSESSORE.

Milano, 29 maggio 2020 - "C'è un governo, ci sono degli indicatori raccolti a livello nazionale, lavoriamo tutti insieme. Io dico che ci vuole ancora prudenza per capire se siamo in una fase nuova e diversa oppure no". E' cauto l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera parlando della possibile riapertura dei confini regionali il 3 giugno, spiegando che "per fare una valutazione complessiva su quella che è la diffusione" dei contagi del coronavirus dopo le riaperture della fase 2 "la data cardinale è l'8 giugno". L'assessore lo ha detto a margine della inaugurazione della nuova terapia intensiva dell'ospedale Sacco di Milano.

Poi, ha proseguito: "E' stata dura, ma non è finita assolutamente. Oggi sappiamo qual è il nostro nemico, a febbraio siamo stati presi alle spalle da tutto quello che è successo. Oggi sappiamo come si manifesta. Stiamo rafforzando il territorio e abbiamo rafforzato la sorveglianza". "Stiamo lavorando perché qualsiasi cosa dovesse succedere tra qualche settimana, a ottobre, trovi un sistema molto pronto in grado di fare in modo che i posti letto in terapia intensiva vengano utilizzati il meno possibile". Gallera ha sottolineato che "in un momento così drammatico sono emerse le nostre straordinarie qualità. Primo, i nostri pilastri della sanità: un sistema sanitario forte come l'ospedale Sacco che si è erto a baluardo in questa fase, con analisi, clinica e ricovero delle persone. Il nostro Sacco è stata una grande bandiera, che non a caso è stato oggetto di tantissime donazioni". Il Sacco, ha detto, "rimarrà ungrande pilastro nella gestione del Covid e delle malattie infettive e sarà uno dei nostri grandi centri della pianificazione che stiamo facendo".

A chi gli ha chiesto se la Lombardia abbia intenzione di querelare la fondazione, che ieri ha pubblicato uno studio affermando che la Lombardia abbia 'ritoccato' i dati sulla diffusione del coronavirus, Gallera ha risposto: "Siamo la Regione che fornisce meglio i dati, addirittura con le valutazioni dell'inizio sintomi. Solida, dettagliata, puntuale sin dall'inizio e molto trasparente. Ora che la Fondazione Gimbe venga a dare dei giudizi sommari e totalmente inappropriati è sbagliato e quindi non è consentito". E ha aggiunto: "A me spiace perchè Nino Cartabellotta (il presidente dell'istituto, ndr) l'ho sempre incontrato, e' una persona seria e ha una fondazione solida. Se poi le valutazioni si fanno su delle schermate che vengono date e non suo dati che vengono forniti con puntualita'...".

Sempre in questa sede, Gallera ha parlato del colloquio avuto ieri con i magistrati di Bergamo come persona informata sui fatti nell'ambito dell'indagine sulla gestione dell'emergenza coronavirus. "L'impressione è positiva - ha detto - di persone che vogliono approfondire in un clima di grande serenità e collaborazione". "Noi siamo qua per dare i giusti approfondimenti ed evidenziare la totale correttezza dell'azione della Regione" ha aggiunto l'assessore, che non si è detto preoccupato "nella maniera più assoluta".  Quando qualcuno ha domandato se si sente commissarriato dopo gli attacchi e le richieste di dimissioni ricevuti, ha risposto: "Continuiamo a lavorare tranquillamente. Nessuno commissaria nessuno: abbiamo un unico obiettivo che è quello di governare un processo complicato".