Fase 2 in Lombardia, la folla e l’esile speranza: zero morti

Domenica di movida e parchi pieni. Poche sanzioni. Cautela in Regione per il dato a sorpresa sui decessi. "Segnalazioni forse in ritardo"

Persone a Milano in corso Como

Persone a Milano in corso Como

Milano, 25 maggio 2020 - Sabato sera di movida, domenica pomeriggio di parchi e passeggio. I Lombardi alle prese con la prima domenica di vero allentamento dei vincoli riprendono possesso di spazi verdi, centri storici e locali. Milano ha inflitto le prime sette sanzioni ad altrettanti locali, rei di non aver fatto rispettare le regole. Ma la Regione, attraverso il presidente Attilio Fontana, invita a "multare i clienti, più che i gestori". Il dibattito fra rigore e verbali e responsabilità personale resta sempre aperto. E in ogni città c’è emergenza e speranza. A Brescia il Comune ha imposto il coprifuoco serale dopo un venerdì di assembramenti. E il sabato è filato liscio. Famiglie a passeggio hanno invaso il grande parco alle spalle della Villa Reale di Monza, come accaduto l’8 marzo, alla vigilia del lockdown. Ma questa volta erano tutti o quasi con mascherina. Como si è trasformata come in una comune domenica di primavera nel teatro dello struscio di milanesi e brianzoli, poco propensi comunque a entrare in negozi e bar. Infine Pavia, dove la folla di ragazzi del sabato sera ha dato parecchio da fare alla polizia. Oggi sarà intanto una giornata decisiva. Ieri la Regione non ha raccolto e trasmesso alcun nuovo caso di decesso per coronavirus. Se sia davvero una buona notizia è presto per dirlo. Già in altre occasioni le lentezze di anagrafi e ospedali hanno reso meno efficace la raccolta dei dati nei festivi. Ma l’esile filo di speranza resiste in cerca di conferme.