Coronavirus in Lombardia, 44.773 casi: "Calano ricoveri, ora vietato mollare"

Aumentano i positivi ma sono raddoppiati i tamponi. Decessi a quota 7.593 (+394). Gallera: crescono casi a Milano ma c'è meno pressione su pronto soccorso

Ospedale di Brescia, unità di terapia intensiva (Ansa)

Ospedale di Brescia, unità di terapia intensiva (Ansa)

Milano, 1 apile 2020 -  In Lombardia i contagiati sono oggi 44.773 (+1.565), un dato più alto rispetto a ieri, ma che va inquadrato "in un incremento totale di tamponi effettuati" quindi, ha detto l'assessore al Welfare Giulio Gallera presentando i numeri di oggi, "in proporzione c'è un basso aumento di positivi". "Oggi abbiamo avuto un incremento totale di tamponi di 7.392 - ha precisato -. Siamo passati da 114 mila a 121 mila, ieri era soltanto di 3 mila. Quindi oggi con un incremento di più del doppio dei tamponi, abbiamo invece un aumento dei positivi cheè di 500": +1.565, rispetto ai +1.047 di ieri.  Sempre drammatico il dato dei decessi che hanno raggiunto quota 7.593 (+394). C'è poi il fronte della "trincea": "In tutti i presidi ospedalieri segnalano una netta riduzione della pressione nei pronto soccorso e in sui presidi in generale", ha commentato Gallera. In Lombardia sono 11.927 i ricoverati non in terapia intensiva (44 più di ieri) mentre 1342 in terapia intensiva (+18). "Questo dato tiene in considerazione anche le persone dimesse e quelle decedute, ma c'è riduzione pressione su terapie intensive. I dimessi oggi sono 530 più di ieri". In totale sono stati eseguiti 121.449 tamponi.

"Sarebbe folle vanificare gli sforzi"

"Anche oggi c'è una situazione positiva che emerge dal quadro dei dati ma sarebbe folle vanificare tutto - ha sottolineato Gallera -. Sappiamo che rimanere in casa è dura, soprattutto per chi ha bimbi piccoli. Tutti eravamo abituati a ritmi diversi. Ma stare chiusi in casa ci sta portando a dire che in fondo al tunnel si vede una luce. Dobbiamo avere capacità di resistere. Non possiamo polverizzare distanziamento sociale. Non abbiamo dato al virus per 20 giorni corpi di cui nutrirsi. E dobbiamo andare avanti così".

I dati delle province

A Milano e provincia ci sono 9.522 positivi, 611 casi in più rispetto a ieri, i dati sono in incremento ma c'è minore pressione sui pronto soccorso e sui ricoveri ospedalieri. Anche a Milano città si registra un incremento della crescita: i positivi sono 3.815, più 159 rispetto alla crescita comunicata ieri che era di 96. "Abbiamo ormai evidenza - ha detto Gallera - anche nella città di Milano, dove i dati sembrano essere in controtendenza, che c'è una diminuzione netta della pressione sui pronto soccorso e sui presidi ospedalieri". Crescono rispetto a ieri i dati anche a Bergamo (9039 casi) con un aumento di 336, mentre ieri erano stati 139, e a Brescia (8568 casi) con un aumento di 231, mentre ieri erano stati 154. Cremona registra 3.941, (+ 72). Importante anche il numero della provincia di Monza-Brianza con un totale di 2.543, (+ 81). Pavia ha 2.180 positivi, (+ 47); Lodi 1.157 (+ 41). A Mantova i casi sono 1.736 (+48), a Lecco 1.516 (+46). Rimangono più contenuti i numeri nelle altre province della Lombardia: Como 1.157 (+56), Varese 937 (+44) e Sondrio 484 (+14). Ancora nessun nuovo caso positivo a Codogno, dove si è sviluppato il primo focolaio di coronavirus in Italia. 

Rizzardini (Sacco): su terapie no al fai da te

"Ci siamo accorti che sia sul territorio ma anche in ospedale c'è una tendenza alle terapie fai da te, che ha stigmatizzato nei giorni scorsi anche l'Istituto superiore di sanità". A sottolinearlo Giuliano Rizzardini, direttore Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano durante l'aggiornamento quotidiano della Regione Lombardia sull'emergenza coronavirus.  "Ognuno - dice l'esperto - tende a proporre una terapia diversa. Su questo molte sono richieste che arrivano via mail all'assessore, che le gira a un gruppo di esperti (infettivologi, virologi, farmacologie e specialisti che si occupano di metodologia clinica), per verificare se siano razionali. Quello di cui abbiamo bisogno in una fase non più di grande emergenza è di ragionare con metodo, di cercare studi controllati, per ottenere risposte più chiare". 

Ci sono, ha aggiunto Paolo Grossi, ordinario di malattie infettive dell'università degli Studi dell'Insubria,  "una serie di progetti di valutazione di farmaci. Speriamo di ottenere qualche risultato che ci consenta di trattare al meglio i pazienti". "Noi - prosegue Rizzardini - ci stiamo organizzando fra colleghi, abbiamo bisogno di razionalizzare i percorsi. Tenendo conto che ad oggi la vera terapia è assistere puntualmente i pazienti ricoverati e che ad oggi non esistono farmaci che abbiano evidenze accertate di efficacia per la Covid-19"

Sforzi per procurarsi bombole d'ossigeno

"L'unica strada sicura oggi è quella dell'ossigeno, per questo noi anche sul territorio stiamo facendo degli sforzi per moltiplicare la possibilità di avere bombole a domicilio, con la fatica in questo momento nel trovarle, c'è però una regia regionale che aiuta le Ats a recuperarle. Bergamo ad esempio sembra avere individuato un numero importante di bombole in un'altra Regione, quindi ci stiamo attivando" ha detto Gallera. "A Bergamo stiamo pensando di utilizzare una parte dell'ospedale che si sta realizzando in Fiera anche per offrire alle tante persone che ne hanno bisogno un'assistenza respiratoria lieve che si può offrire a domicilio ma che facciamo fatica ad offrire a tutti, basti pensare che nella bergamasca siamo passati da 700 bombole a 20 mila".

Le parole di Papa Francesco

''La situazione dolorosa che stiamo attraversando comporta un'acuta sofferenza per le nostre famiglie e le nostre comunità. La vostra regione, in modo particolare, sta patendo un impatto molto forte''. Sono le parole di Papa Francesco in una lettera al presidente della Fondazione Fiera di Milano, Enrico Pazzali.  ''Ogni giorno mi giungono testimonianze di ciò che nella vostra comunità è effetto della pandemia del co Vid 19: siete stati investiti da una realtà impensabile che avete dovuto affrontare quasi improvvisamente mettendo in luce l'anima della vostra terra''. ''I cittadini consapevoli della loro responsabilità, stanno diventando la migliore risposta a questa pandemia: medici, infermieri e infermiere, addetti dei supermercati, dei trasporti, delle pulizie, forze dell'ordine, sacerdoti, religiosi e tanti altri che stanno lasciando tutto per mettersi al servizio della comunità - ha aggiunto il Pontefice -. 'Desidero benedire le mani di tutti gli operai e gli impiegati che stanno costruendo un nuovo ospedale destinato all'emergenza delle coronavirus. Le loro mani non solo innalzano le pareti di un edificio, ma costruiscono la speranza della gente''.

L'ospedale degli alpini a Bergamo

Tutto pronto all'ospedale da campo di Bergamo allestito in Fiera per volontà dell'associazione nazionale alpini e grazie alle imprese di Confartigianato, ultimato in tempo record. A Bergamo la visita del governatore, prima di entrare nella struttura, è stata provata la temperatura. Fontana ha portato i saluti del Capo dello Stato Mattarella a Bergamo: "Orgoglioso di questa Italia" sono le parole del presidente della Repubblica riferite dal governatore della Lombardia che ha spiegato di aver avuto con lui mercoledì mattina un colloquio telefonico. Fontana ha portato i saluti e i ringraziamenti a tutti quelli che hanno lavorato alla costruzione del presidio avanzato che ha definito "un miracolo" costruito a tempo di record.

No alle passeggiate genitore-figlio

Riguardo la circolare del governo uscita ieri, nella quale si fa riferimento a "passeggiate con bambini piccoli", il governatore ha detto che oggi dovrebbero "uscire dei chiarimenti". "Ho parlato con il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese - ha spiegato Fontana -  ed e' stato chiarito che si e' trattato di un equivoco. Io oggi, con una lettera ai sindaci, ho ribadito che non cambia nulla rispetto a prima. Il contenuto dell'ordinanza regionale che scadra' il 4 aprile continua ad essere valida e fino ad allora i comportamenti che stiamo assumendo dovranno essere mantenuti". 

LA CIRCOLARE

L'app per mappare il rischio contagio

Il vice presidente Sala ha poi lanciato un appello: "Vi chiediamo di scaricare una applicazione, 'AllertaLom', chi ce l'ha già la deve aggiornare. Oltre ai diversi servizi della Protezione Civile, c'è una sezione Coronavirus con questionario da compilare (è totalmente anonimo). Serve ai nostri virologi ed epidemiologi per mappare il rischio di contagio. Non sostituisce sistema sanitario ma per noi è molto importante".

LA MAPPA DEL CONTAGIO IN LOMBARDIA