Coronavirus in Lombardia, il Pd: "Riattivare ospedali dismessi, da Legnano a Vimercate"

Ad avanzare la richiesta è Carmela Rozza, consigliere regionale in Lombardia. Cassa edile: "A disposizione 200 posti letto"

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Milano, 14 marzo 2020 - "I dati elaborati e rivalutati per l’ex zona rossa ci dicono che oggi siamo arrivati alla crescita zero"; il Basso Lodigiano "deve diventare il nostro modello: chi applica misure rigorose blocca lo sviluppo dell’epidemia", ha scandito ieri il governatore Attilio Fontana. La situazione è invece preoccupante a Brescia e Bergamo, ma anche nella città metropolitana di Milano, dove la crescita è stata praticamente del 20% con 261 nuovi casi accertati e 1.307 casi totali. "A farci mantenere alto il livello di guardia è poi, soprattutto, il trend dei ricoveri in terapia intensiva" ha sottolineato il presidente della Regione.

Pd: "Riattivare ospedali dismessi"

"Riattivare alcuni degli ospedali dismessi della Lombardia, nella chiara valutazione delle opportunità che queste strutture hanno di essere riattivate, per approntare in tempi rapidi dei reparti per la cura dei malati di Covid-19". Ad avanzare la richiesta è Carmela Rozza, consigliere regionale in Lombardia, del Partito democratico. Rozza, già in passato assessore a Milano, ha fatto gli esempi di di Legnano, di Giussano e di Vimercate. "A Bergamo - ha aggiunto - c'è il vecchio Papa Giovanni XXIII, per il quale occorre avanzare la richiesta urgente alla Guardia di Finanza, a Pavia si potrebbe utilizzare il Dea dismesso del San Matteo per i pazienti Covid-19", ha aggiunto l'esponente dem. Sono strutture, ha spiegato Rozza, che "potrebbero essere recuperate relativamente in poco tempo e messe a disposizione del sistema sanitario per affrontare l'aumento dei ricoveri e il sovraffollamento dei reparti di terapia intensiva e sub intensiva".

Cassa edile: "200 posti letto per Regione Lombardia"

La Cassa Edile di Milano, Lodi, Monza e Brianza, fondata nel 1919 dalle Parti Sociali dell'edilizia milanese, Assimpredil Ance e Fenealuil, Filca Cisl, Fillea Cgil, ha messo a disposizione di Regione Lombardia il suo complesso immobiliare di Maggio di Cremeno, vicino a Lecco, in qualità di struttura ricettiva per le persone colpite dal Covid19. "Si tratta - spiega una nota della Cassa - di due palazzine di 2.300 metri quadri costruite per accogliere nel periodo estivo i figli dei lavoratori edili, organizzate in camerate con circa 200 posti letto e relativi servizi, fornite di adeguati spazi per la mensa, di una vasta cucina interna professionale, con uno spazio per la lavanderia, oltre ad ampie aree all'aperto immerse nella natura". Sono immobili "ben tenuti, in regola rispetto alla normativa antincendio e, quindi, immediatamente impiegabili per esigenze sanitarie, una volta effettuati gli ordinari interventi di ripristino stagionale degli impianti". Oltre a ciò, Cassa Edile farà una donazione del valore di 140mila euro "per l'acquisto di dispositivi medici, di attrezzature per le terapie intensive e di qualsiasi altro ausilio utile alle strutture ospedaliere messe a dura prova dalla propagazione esponenziale del coronavirus".

Plasma pazienti guariti per aiutare pazienti gravi

L'uso del plasma di pazienti guariti dalla Covid-19, con alti livelli di anticorpi, per aiutare i pazienti gravi: è questo l'obiettivo del protocollo firmato da una serie di centri regionali, fra cui l'Asst (l'ex Asl, ndr) di Mantova, con capofila il Policlinico San Matteo di Pavia. L'Unità di crisi dell'azienda socio assistenziale ha dato il via libera al prelievo del plasma da alcuni pazienti guariti. Per le infusioni di plasma ai malati si attende il via libera dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss).

I dati delle province

I dati dell’unità di crisi (sempre relativi, ricordiamo, ai positivi confermati dai laboratori lombardi il giorno precedente) fotografavano la distribuzione dei 9.280 contagiati a ieri in Lombardia, con la provincia di Lodi a quota 1.133 positivi, solo dieci più di giovedì. Castiglione d’Adda, un tempo cratere del focolaio, era rimasto fermo a 147 casi; Casalpusterlengo a 123; Codogno era cresciuto di uno, da 208 a 209. Mentre Alzano Lombardo era salito di 7 infettati, da 85 a 92; Nembro di cinque, da 139 a 144; Bergamo città di 36, a 309 contagiati, e la Bergamasca tutta di oltre duecento, a 2.368. Registrano un aumento simile la seconda provincia più contagiata – Brescia a 1.784, di cui 304 in città – e la quarta, Milano a 1.307 di cui 534 in città (con un incremento di 83, pure quello analogo ai giorni scorsi), mentre Cremona, che resta terza a 1.344 positivi, aumenta solo di 42. La provincia di Pavia, quinta per distacco a 482 contagiati, cresce di 14 casi; Lecco di 38, a 237 totali; Mantova di 18, a 187; Monza di 13 a 143; Varese di 27, a 125; Como di 20, a 118 in tutta la provincia, mentre Sondrio è ferma da due giorni a 23.

Terapia intensiva

Per quanto riguarda i ricoveri in terapia intensiva se ne registrano 650 ieri, cioè 45 più del giorno prima, a fronte di un aumento di ricoverati in reparto (4.435 totali) di 188, cioè inferiore rispetto ai 400 di giovedì e ai 500 al giorno dei tre precedenti. Nelle stesse 24 ore gli ospedali sono riusciti a tirar fuori altri 13 posti di terapia intensiva, portando il totale a 1.090 di cui 750 destinati a malati di Covid19. L’ospedale San Carlo di Milano ne ha aperti 4 ieri e altri 16 li aprirà la prossima settimana, per un totale di 33, cui si aggiungono 9 letti dell’ospedale San Paolo, che ieri ha dimesso dalla terapia intensiva, dopo 10 giorni di ventilazione, i primi pazienti Covid, due uomini di 49 e 55 anni. L’età media dei ricoveri per Covid in terapia intensiva in questi due ospedali è tra i 55 e i 75 anni, e la mortalità (tra questi pazienti più gravi) sinora del 20,3%.

Apprensione in Salento per nuovi rientri dal Nord

C'e' apprensione nel Salento per nuove partenze dalla Lombardia verso il Sud, dopo quello dello scorso fine settimana. Nella notte, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano si è sfogato sul suo profilo Facebook: "Così aumentano le possibilità di contagio". Ma la Polfer ha assicurato che non c'è stato alcun assalto ai treni.