Coronavirus, casi anche a Milano. 54 i contagiati in Lombardia

Abitano a Sesto San Giovanni e a Mediglia i due uomini per i quali si attendono test definitivi. Il focolaio rimane nel Basso Lodigiano. Il quadro della situazione aggiornato in tempo reale

Il San Raffaele

Il San Raffaele

Milano, 22 febbraio 2020 - Primi due casi di Coronavirus a Milano. Per entrambi si attenderebbe l'esito definitivo dei test. Si tratta di un uomo di 78 anni residente a Sesto San Giovanni e di un 71enne residente a Mediglia. Quest'ultimo si trova attualmente ricoverato al San Matteo di Pavia dopo essere stato trasferito dall'ospedale Predabissi di Vizzolo, dove è stato sottoposto al test poi risultato positivo. Il 78enne di Sesto San Giovanni invece è ricoverato al San Raffaele. Intanto aumenta il numero dei contagiati. Il governatore Fontana infatti ha dichiarato, dopo l'accertamento dei primi due casi nel Milanese e al termine del consiglio dei ministri straordinario, che i contagiati in Lombardia sono attualmente 54. Tra questi anche la donna di 76 anni deceduta a Casalpusterlengo (i test post-portem hanno dato esito positivo) e due persone ricoverate a Piacenza. Si tratta di un uomo residente a Maleo - sempre nel Lodigiano quindi - e di un infermiere piacentino che però lavora all'ospedale di Codogno. 

 La Regione ha messo sul tavolo al Governo le proposte per affrontare l'emergenza, che nelle prossime ore darà risposta in merito delineando le prossime direttive a livello nazionale e locale. Tra le misure in vista di via libera c'è anche l'ok per utilizzare le strutture individuate a Baggio (quartire di Milano) e Piacenza per l'isolamento. "L'area del focolaio è stata tracciata nel Basso Lodigiano - ha spiegato l'assessore Gallera -. Dei casi complessivi, 35 sono avvenuti a Codogno (Lodi), altri due sono stati registrati in provincia di Cremona (una giovane di Sesto e Uniti e un'altra persona a Pizzighettone), altre due nel Pavese (pediatra e medico di base)". Stando ai numeri forniti dalla Regione sono stati sottoposti a screening 250 persone, il 13 per cento dei test sono risultati positivi. "Le misure prese ieri stanno procedendo bene - ha aggiunto Gallera -. Le persone stanno restando a casa. E' un modo per contenere la diffusione del virus. Circa metà delle persone contagiate ha gestione malattia abbastanza ordinaria". Allo stesso tempo Gallera ha detto che "non ci sono motivazioni per adottare misure di alcun tipo nel resto della regione, non c'è motivazione scientifica per adottare misure analoghe" a quelle prese per il territorio del Lodigiano "in altri territori" lombardi.

Il focolaio di Codogno

"Tutte le persone risultate positive hanno avuto contatti riconducibili a casi di Codogno. Molti dei contagiati del Lodigiano sono membri del personale medico e sanitario o parenti o persone in contatto con le prime persone alle quali è stato riscontrato il virus - ha aggiunto Gallera -. Anche la 38enne di Sesto e Uniti ricoverata a Cremona ha avuto un contatto con una persona che opera nell'ospedale di Codogno. I due medici pavesi lavoravano anche nelle zone del Basso Lodigiano. Stiamo indagando su tutti loro contatti". Tra i 39 casi c'è anche quello della 76enne morta alla quale post mortem è stato fatto un tampone per il Coronavirus risultato positivo. 

L'incontro

Nel pomeriggio, la Regione ha convocato i primari dei reparti di terapia intensiva degli ospedali lombardi. Tra loro anche il personale in servizio nelle strutture indicate dalla Regione per la gestione dei pazienti che hanno contratto il coronavirus. L'incontro è stato voluto per fare il punto dopo i casi rilevati nelle giornate di venerdì e di oggi e definire una strategia per affrontare nuove emergenze che potrebbero verificarsi in caso di nuove segnalazioni. 

Il paziente zero

Sul paziente zero (il manager rientrato dalla Cina con il quale il 38enne di Codogno ha cenato più volte) ancora non ci sono risposte defintiive. "Per avere informazioni bisogna fare più esami - ha sottolineato Gallera -.Noi non escludiamo che contagio possa essere avvenuto diversamente. Un elemento che ci fa pensare che possa essere lui il paziente zero sta nel fatto che il cognato è risultato positivo. Stiamo agendo a 360° perché accertare paziente zero sarebbe chiave di volta importante". La Regione ha voluto ringraziare ospedali, personale medico e laboratori per il lavoro di questi giorni. 

Dieci comuni in isolamento

Sono dieci i comuni del Lodigiano "isolati": Codogno, Casalpusterlengo, Castiglione d'Adda, Somaglia, Maleo, San Fiorano, Bertonico, Fombio, Castelgerundo e Terranova. La decisione è stata presa dalla cabina di regia di Regione Lombardia allestita per affrontare il Coronavirus. In questi centri rimarranno chiusi negozi, bar, ristoranti, scuole e non si svolgeranno attività ludiche e sportive. In totale circa 50mila persone. Sempre alla luce dell'allarme coronavirus, a Cremona oggi scuole chiuse e stop a tutti gli eventi. Il sindaco Gianluca Galimberti ha emesso un'ordinanza con cui vieta concerti, eventi culturali e sportivi in città. In mattinata anche il mercato cittadino, che pure era stato allestito, è stato sgomberato mentre il vescovo ha inviato ai parroci una disposizione con cui vieta lo scambio della pace durante le messe. A Casalpusterlengo l'assessore alla Protezione civile, Lina Ressegotti, ha fatto diffonere dagli altoparlanti delle auto della Polizia locale e della Protezione civile un messagio audio: "Avviso alla cittadinanza del Comune di Casalpusterlengo, oggi sabato 22 febbraio. In base all'ordinanza del ministero della Salute si invitano i cittadini a ridurre le uscite e a evitare momenti di aggregazione".  Il messaggio audio cambierà a seconda dell'evolvere della situazione e delle conseguenti disposizioni che saranno adottate. Nel frattempo l'Arma dei Carabinieri sta inviando un contingente di rinforzo di 80 uomini a Lodi, "preventivamente istruiti ed equipaggiati" per far fronte all'emergenza Coronavirus. A questo dispositivo si aggiunge un ambulatorio mobile e supporto medico per il personale impiegato. 

Due casi a Pavia

Sono due medici i pazienti contagiati da coronavirus nel Pavese. Si tratta di una coppia, marito e moglie,  di Pieve Porto Morone, un comune della Bassa vicino alla provincia di Lodi. Sono stati ricoverati al reparto di malattie infettive dell'ospedale San Matteo.  Lui lavora  come medico di base a Pieve Porto Morone e Chignolo Po, la moglie è una pediatra che opera nella zona di Codogno. "C'e' allarmismo, il Comune è rimasto  aperto per rispondere ai cittadini, ma qui vedo chiudere bar anche senza ordinanza. la paura sta diventanto forte" è la reazione del sindaco di Pieve Porto Morone, Virginio Anselmi. "La gente ha paura, ma la cosa migliore è mantenere la calma". A Pavia e in diversi comuni della provincia le amministrazioni comunali hanno deciso di annullare le feste di Carnevale, in programma in questo fine settimana, come misura precauzionale. Il provvedimento interessa i Comuni di Pavia, Chignolo Po, Miradolo Terme, Villanterio, Costa dè Nobili, Albuzzano e Santa Cristina e Bissone. Sempre a Pavia il Policlinco San Matteo ha deciso di sospendere tutti i ricoveri programmati.

Stop ai treni

Dando seguito all'ordinanza di Regione Lombardia che indica la "interdizione dei mezzi pubblici" i treni non effettuano fermata nelle stazioni di Codogno, Maleo e Casalpusterlengo. In particolare i treni della linea Milano-Piacenza non effettuano fermata a Codogno e Casalpusterlengo; i treni della Mantova-Cremona-Milano non fermano a Codogno. Il servizio è sospeso totalmente sulle linee Pavia-Codogno e Cremona-Codogno. A seguito dell'ordinanza inoltre sospesa l'attività di biglietteria presso le stazioni di Codogno e Casalpusterlengo. Il provvedimento sarà in vigore fino a nuova comunicazione da parte dell'autorità. Oggi Codogno, cuore del focolaio di Coronavirus in Lombardia, ha l'aspetto di una città fantasma agli occhi dei passeggeri sui treni in transito. Ma anche nelle strade limitrofe alla stazione "non si vede nessuno". 

Rinviate partite di calcio e attività sportiva Csi

Il Comitato regionale della Figc ha rinviato 95 partite dall'Eccellenza alle categorie giovanili. La partita di calcio Ascoli-Cremonese in programma oggi alle 15 allo stadio Del Duca di Ascoli Piceno e valida per il campionato di serie B. La decisione del Gos (Gruppo operativo sicurezza) alle due squadre che erano già giunte nell'impianto sportivo ascolano. Il Csi ha sospeso le attività di tutte le discipline per questo fine settimana nei comitati di Lodi, Cremona e Crema, mentre per quanto riguarda Pavia le società devono rapportarsi alle ordinanze dei sindaci dei singoli comuni.