
Antonio a 85 anni è guardito dal coronavirus
Corbetta (Milano), 15 marzo 2020 - Provvidenziale , adesso si può dire, è stata una caduta in casa. Senza quel ricovero in ospedale forse l’infezione da coronavirus non sarebbe stata riscontrata per tempo e avrebbe potuto avere delle conseguenze ben più gravi. Antonio, 85 anni, è tornato ieri dall’ospedale. È il primo guarito tra le dieci persone residenti in città che hanno contratto il coronavirus. Un segno di speranza anche per tutti gli altri contagiati e le loro famiglie. Antonio dovrà stare in casa sino al 27 marzo poi, dopo il nuovo tampone di controllo, potrà raccontare agli amici questa avventura e dire di averla scampata. «Mio padre – racconta la figlia – ai primi di marzo aveva un po’ di febbre. Non aveva la tosse e tutte le altre complicanze che si sentono raccontare. Vista l’età ho comunque chiamato il medico di famiglia che l’ha visitato. Non era nulla di preoccupante, sembrava solo un’influenza. Doveva prendere della Tachipirina".
Poi, il giorno successivo, la caduta accidentale tra le mura domestiche. L’anziano picchia la testa per terra e la figlia, che abita nella sua stessa palazzina, allerta i soccorsi. "Lo portano con l’ambulanza all’ospedale di Magenta. Qui, visto che l’uomo continuava ad avere una febbre leggera, gli hanno fatto il tampone, trattenendolo in osservazione, svolgendo tutte le analisi del caso, anche per verificare che nella caduta non si fosse causato delle fratture. Dopo tre giorni è arrivato l’esito: mio padre aveva la polmonite. Era stato contagiato dal virus e subito veniva portato al reparto di Infettivologia dell’ospedale di Legnano".
Nel frattempo la figlia e il nipote, che avevano avuto contatti con l’anziano, vengono messi in quartantena. Da allora non possono uscire da casa. "Con mio padre mi sono sentita solo telefonicamente, anche perché sono vietate le visite in ospedale. Lui non ha mai perso conoscenza. Era in una cameretta a due letti. Solo per qualche giorno gli hanno dato l’ossigeno, ma esclusivamente con dei tubicini nel naso, senza null’altro di invasivo". Arrivato a Legnano l’8 marzo, ieri l’anziano è tornato a casa. "Adesso sta bene, la febbre gli è passata ed è di buon umore" dice la figlia. "Il 27 dovrà andare da solo a fare il tampone, mentre io spero che arrivi presto il 20 marzo, così potrò finalmente uscire nuovamente di casa per andare a fare la spesa. In questi giorni ho svuotato tutta la dispensa".