REDAZIONE CRONACA

Como, terra di approdo e passaggio "Ma i centri sono sottoutilizzati"

La rete Como Senza Frontiere chiede all'amministrazione comunale di riaprire alcune strutture di accoglienza per i migranti diretti in Italia e poi in Nord Europa. Molte strutture restano vuote, nonostante l'emergenza.

Proseguono gli sbarchi a Lampedusa e molti dei migranti diretti in Italia non appena possono prendono la via per Como, diretti poi in Nord Europa attraverso la Svizzera. Un’emergenza di fronte alla quale la rete Como Senza Frontiere chiede all’amministrazione comunale di intervenire per riaprire alcune strutture che in passato erano già state utilizzate a questo scopo. "Nascoste alla nostra città, poco visibili, anche perché il non vedere è tante volte comodo, ci sono persone che, dopo aver attraversato il Mediterraneo, sono giunte in Italia, e vengono poi smistate, da Lampedusa o da altri luoghi di approdo, fino ai confini settentrionali del Paese – spiega la rete di associazioni – Sono arrivate anche nel territorio Comasco, nell’hub della Croce Rossa a Lipomo. Lì si fermano alcuni giorni, poi vengono inviate in altre località e altri centri". I volontari denunciato che molte strutture di accoglienza restano vuote.