FEDERICA PACELLA
Cronaca

La cocaina si fa strada tra i giovani: crescono i nuovi tossicodipendenti in Lombardia

In aumento gli “ingressi“ ai servizi sanitari per le dipendenze, soprattutto di persone tra i 20 e i 39 anni Uomini, italiani, celibi che vivono con la famiglia d’origine: l’identikit tratteggiato dal ministero della Salute

Cocaina, foto generica

Cocaina, foto generica

Si riduce il numero totale di persone in carico ai servizi sanitari per tossicodipendenza, ma aumentano i nuovi ingressi, segno che le dipendenze da sostanze stupefacenti sono tutt’altro che in calo. Il rapporto del ministero della Salute per il 2021 dà conto di 18.180 utenti in Lombardia, il numero più alto sul totale nazionale (123.871), in calo rispetto ai 22.790 del 2020 e ai 19.731 del 2019, ma con un aumento dei nuovi ingressi (3.270 nel 2021 contro i 2.461 di due anni prima) rispetto alle persone già in carico o rientrate. Secondo l’identikit tratteggiato dal Ministero, la maggior parte sono uomini (con un rapporto di 1 a 6), prevalentemente di nazionalità italiana; tra gli uomini, prevalgono i celibi che vivono con la famiglia di origine, mentre le donne abitano soprattutto con il proprio partner e i figli.

Per gli utenti totali, le classi di età più frequenti sono quelle comprese tra i 35 e i 54 anni, ma tra i nuovi utenti le età più rappresentate sono quelle tra i 20 e i 39 anni. La maggior parte delle persone in carico nei servizi arriva da una situazione di occupazione stabile (7.017), ma c’è anche una quota importante di persone disoccupate e scoraggiate (6.142) a cui si aggiunge una fascia di occupati occasionalmente (1.349) che cadono nella tossicodipendenza. "I dati risultano in diminuzione principalmente a causa della pandemia: la situazione di emergenza ha imposto chiusure alle quali sono stati sottoposti anche i diversi servizi (ambulatori ecc) con una relativa riduzione delle prestazioni negli anni interessati dal confronto. È rimasta alta la latenza tra il primo consumo e la prima presa in carico", spiega Giovanni Zoccatelli - Presidente della Cooperativa di Bessimo Onlus.

Guardando ai titoli di studio, la maggior parte ha una licenza di scuola media o superiore (14.700), mentre per quanto riguarda la situazione abitativa un terzo (6.551) ha una casa stabile; i senza dimora sono 244, le persone in detenzione 595. C’è però un’ampia fascia (oltre 10mila persone) di cui non è nota la condizione abitativa. Per 1.585 persone, oltre alla tossicodipendenza è presente anche una o più patologia psichiatrica concomitante; il 3,1% è risultato positivo all’Hiv, percentuale in calo rispetto al 3,7% del 2019. Per quanto riguarda il tipo di sostanze utilizzate, gli oppiacei sono al primo posto per uso primario, ma tra i nuovi utenti si registra soprattutto la dipendenza da cocaina, che sta soppiantando l’eroina (più diffusa tra chi è in trattamento da tempo). Per la cannabis si osservano valori decrescenti per i nuovi utenti negli ultimi anni. Sul fronte dell’assistenza, il confronto tra 2021 e 2019 evidenzia una riduzione del personale dedicato a persone con problemi di dipendenza.