Lombardia, flop click day: assunto solo il 30% degli stranieri irregolari

Associazione e sindacati registrano il fallimento del meccanismo certificato dalla campagna “Ero Straniero“

L'edilizia è stato il settore che ha offerto maggiori occasioni di occupazione agli stranieri in Lombardia

L'edilizia è stato il settore che ha offerto maggiori occasioni di occupazione agli stranieri in Lombardia

Milano, 17 marzo 2024 - Nuovi click day al via, ma restano tutti i nodi di un meccanismo di ingresso per lavoro rigido che, per ora, ha creato soprattutto precarietà sociale e irregolarità. Per questo la campagna Ero Straniero, insieme a oltre 30 tra associazioni e sindacati, ha scritto al ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, per chiedere di facilitare il rilascio del permesso di soggiorno per attesa occupazione alle lavoratrici e ai lavoratori che, pur avendo già fatto ingresso in Italia attraverso il decreto flussi, non sono stati poi assunti dal datore di lavoro o, ancora peggio, sono incappati in vere e proprie truffe, perdendo la possibilità di ottenere i documenti e rimanere legalmente in Italia.

Si tratta di decine di migliaia di persone, una realtà fotografata dai numeri che la campagna Ero Straniero ha monitorato proprio per verificare l’efficacia del sistema dei decreti flussi, unica procedura prevista per aziende e famiglie che vogliano assumere personale straniero. Dai dati forniti dal Ministero per il 2022 e parte del 2023, emerge che solo il 30% delle domande esaminate, ottenuto il nulla osta, sono giunte a conclusione con la sottoscrizione del contratto di soggiorno e il rilascio del permesso di soggiorno: la maggior parte di lavoratrici e lavoratori, quindi, viene prima impiegata dalle aziende col solo nulla osta ma, una volta terminato tale impiego, non viene assunta e non ottiene il permesso di soggiorno, diventando irregolare.

In Lombardia, per il 2022 (decreto flussi 2021), sono state 13.554 le domande arrivate con i click day, sono stati rilasciati 4.311 nulla osta, ma i contratti di soggiorno per lavoro e attesa occupazione sottoscritti sono stati 1.199, di cui 552 nell’edilizia, 412 in agricoltura, 103 nel turismo, 32 nel trasporto. Brescia è la provincia con più contratti, con 359, quasi un quarto del totale. Nel 2023, su 3.416 nulla osta che risultavano rilasciati ad agosto, sono 85 i contratti sottoscritti, quasi tutti in edilizia ed agricoltura: le domande arrivate col click day erano state 15.625.

Rispetto alle domande inoltrate, i nulla osta rilasciati sono inferiori ai posti disponibili: un numero consistente di domande non arriva al secondo passaggio della procedura per l’ingresso, e cioè il rilascio del nulla osta. Si tratta di migliaia di posti di lavoro persi. Una volta ottenuti i nulla osta e il visto, poi, una quota cospicua di lavoratrici e lavoratori non fa ingresso in Italia. Ciò vuol dire che solo un terzo di lavoratrici e lavoratori che entrano in Italia riesce a stabilizzare la propria posizione lavorativa e avere i documenti, mentre la maggior parte, impiegata dalle aziende col solo nulla osta, una volta terminato tale impiego, è destinata a scivolare in una una condizione di irregolarità e quindi di estrema ricattabilità e precarietà. Una situazione che ora rischia di essere aggravata con i nuovi click day.