Caso Ciro Grillo, spuntano nuove chat e quattro video: "Poi vi farò vedere tutto"

Dopo la notte in Costa Smeralda i quattro accusati avrebbero cominciato a scambiarsi messaggi con gli amici, a vantarsi delle loro performance sessuali: "3 vs 1 stanotte, lascia stare"

Ciro Grillo in una foto postata su facebook

Ciro Grillo in una foto postata su facebook

Ho quattro video facili facili. Non puoi capire, 3 vs 1 stanotte, lascia stare

Emergono nuovi particolari dalle chat agli atti dell'inchiesta della Procura di Tempio Pausania sul presunto stupro che sarebbe avvenuto la notte tra il 16 e 17 luglio 2019 a Cala Volpe, nella villa in Costa Smeralda di Ciro Grillo, figlio di Beppe, garante del Movimento 5 Stelle. Secondo il racconto di una ragazza italo-norvegese di 19 anni, quella notte avrebbero approfittato di lei in quattro: Ciro Grillo e tre suoi amici, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. Subito dopo quella notte di sesso, come scrivono oggi alcuni quotidiani, i quattro ragazzi avrebbero cominciato a scambiarsi messaggi con gli amici, a vantarsi delle loro performance sessuali, parlando anche dei video girati all'insaputa della vittima.

Sai che non me le faccio scappare 'ste occasioni, poi vi farò vedere tutto

Vanterie, semplici battute da caserma tra ragazzi o altro? E cos'altro? Toccherà alla procura di Tempio Pausania ricostruire quanto accaduto quella terribile notte.

"Ora sono stanco ma poi vi farò vedere tutto. Lei era un tr…"

Secondo l'accusa i quattro, indagati per violenza sessuale di gruppo, avrebbero stuprato a turno una ragazza che avevano conosciuto poco prima in discoteca. Gli indagati si sono sempre difesi parlando di "sesso consenziente", la ragazza invece parla di "violenza sessuale". Proprio dalle chat emergerebbero nuovi dettagli, come quello relativo alla circostanza che ci sarebbero quattro video e non soltanto uno girati durante quello che secondo i ragazzi sarebbe stato "sesso consenziente", ma che per la ragazza è stato invece una "violenza sessuale". Distinte le versioni anche sull'alcol, che la ragazza dice di essere stata costretta a bere e che le avrebbe impedito di reagire. Mentre per gli accusati sarebbe stata la 19enne a voler bere quella mezza bottiglia  di Vodka. 

La vicenda è diventata di dominio pubblico, dopo lo sfogo di Beppe Grillo in un video diventato virale in cui prende le difese del figlio e mette in dubbio la versione fornita dalla giovane. Un  video che si è rivelato un boomerang, scatenando reazioni indignate di parte della politica e la risposta dei genitori della presunta vittima di violenza, con gli atti di inchiesta svelati dai media.