Funerale Cesare Pompilio, tanti volti noti del calcio per l'addio all'opinionista tv

Chiesa gremita a Milano per l'ultimo saluto al volto televisivo, grande tifoso della Juventus, morto a 73 anni

"Cesare era uomo di fede, e non solo calcistica come tutti sappiamo. Era un vero combattente, l’uomo delle mille battaglie, che conduceva con passione ed entusiasmo". Nel giorno dell’addio a Cesare Pompilio, don Silvio ricorda così uno dei volti più noti dei canali Mediapason, scomparso all’alba di domenica all’età di 73 anni dopo aver lottato sino all’ultimo come un leone.

Da tempo il suo cuore forte e generoso faceva le bizze, e a fine agosto Cesare era stato nuovamente ricoverato ma si era subito capito che le sue condizioni erano molto serie. Se n’è andato in punta di piedi. Silenziosamente. Anche se, in realtà, Cesare rimane per sempre nel cuore di chi l’ha conosciuto, apprezzato, stimato. E anche di chi ha telecalcisticamente litigato con lui, strenuo difensore della Juventus, ancor di più negli anni bui di Calciopoli. Lacrime e commozione questa mattina ai funerali di Cesare. Erano in tanti a dargli l’ultimo saluto nella chiesa di Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa, a pochi passi dalla sua abitazione. Con il fratello Giuseppe i familiari arrivati anche dalla sua Sicilia, e poi amici di una vita come l’ex dg della Juventus Luciano Moggi. Ovviamente c’era la redazione di TeleLombardia, Antenna Tre e Top Calcio 24 guidata dal direttore Fabio Ravezzani, e poi Gianluca Galliani (figlio di Adriano, ad del Monza), colleghi ed opinionisti con cui per anni ha condiviso i salotti calcistici televisivi di Milano parlando della sua Juventus e non solo.

E poi, ad applaudire il feretro, al momento in cui è uscito dalla chiesa, tantissimi tifosi della Juventus e persone comuni che da telespettatori si divertivano e seguivano sempre quel siciliano dai sentimenti buoni e genuini, follemente innamorato della sua meravigliosa terra e dei colori bianconeri, che viveva di pane e calcio ed era un amicone di tutti, anche della redazione del Giorno dove in passato amava trascorrere qualche pomeriggio parlando di pallone e non solo. Lo chiamavamo Numa, e a Cesare piaceva parecchio il divertente accostamento con il secondo re di Roma. Sulla bara è stata posta una maglia della Juventus con il suo nome, l’ultimo bellissimo regalo che gli ha fatto la sua redazione di TeleLombardia. Dopo le esequie Cesare è stato cremato. Poi l’ultimo viaggio, verso la sua Sicilia: riposerà a Comiso (dove era nato), nella tomba di famiglia.