Centri commerciali e outlet aperti nel week-end: al via dal 22 maggio

In Lombardia si parla di 272 punti vendita tra centri commerciali e outlet e 200 mila tra lavoratori diretti e indiretti

'Il Centro' di Arese

'Il Centro' di Arese

Milano - I centri commerciali al lavoro anche nel week-end. L'ultimo decreto firmato dal premier Mario Draghi prevede, infatti, la riapertura anche sabato e domenica. Le chiusure si erano attivate lo scorso novembre, ad eccezione di farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, così come punti vendita di generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie. Si tratta dello stesso documento che ha accorciato l'orario di coprifuoco (attualmente alle 23, poi verrà spostato a mezzanotte) e che ha fissato altre riaperture, anticipandone alcune rispetto a quanto già previsto. Per esempio, lunedì 24 maggio riapriranno le palestre. Dal primo giugno, invece, bar e ristoranti potranno ospitare i clienti anche al chiuso e, a partire dalla stessa data, ma solo all'aperto, sarà consentita la presenza di pubblico agli eventi sportivi (non più di mille e, comunque, non oltre il 25% della capienza massima). Il presidente del Consiglio ha optato per la gradualità delle misure, anche per capire quali sono le attività che più incidono sull'aumento dei contagi.

La decisione di riaprire anche nel fine settimana arriva dopo molti malumori e proteste da parte dei negozianti. L'ultima risale allo scorso 11 maggio con lo sciopero nazionale indetto dalla categoria, con saracinesche abbassate in tutta Italia in segno di protesta. All’origine della protesta il fatto che all’interno dei negozi e delle gallerie dello shopping vigono elevati standard di sicurezza e igiene e, pertanto, la chiusura obbligata non è giustificata.

In Lombardia si parla di 272 punti vendita tra centri commerciali e outlet e 200 mila tra lavoratori diretti e indiretti. Come ogni giorno, anche nel week-end, il personale addetto alle pulizie continuerà la sanificazione di locali, scale e corrimano con finestre e porte aperte. La salute e la sicurezza dei clienti e di chi lavora sono sempre stati una priorità e continuano ad esserlo anche in questa nuova normalità. Saranno comunque alzati ulteriormente i livelli di attenzione per confermare come certi luoghi sia in grado di accogliere migliaia di persone con i più moderni sistemi di controllo.

"La grande distribuzione - ha spiegato Alberto Frausin, presidente di Federdistribuzione - è una macchina che, prima della pandemia, non si fermava quasi mai, e proprio nei weekend girava a pieno regime. Negli ultimi mesi, invece, ha accumulato circa 160 giorni di chiusura. Che, nei fine settimana e nei festivi, ha avuto un impatto importantissimo, basta considerare che è in quei giorni che si concentra quasi la metà delle vendite".