Pavia, 17 maggio 2024 –‘L’acampada arriva anche all’Università di Pavia. Attorno alle 18 nel cortile dell’ateneo in cui campeggia la statua di Alessandro Volta, una cinquantina di studenti hanno incominciato a piantare 20 tende sistemando agli angoli gazebo per fornelletti da campo e generi di conforto. “Dopo un corteo e una conferenza tenuta in piazza Leonardo da Vinci perché l’Università ci ha negato la possibilità di utilizzare un’aula – ha motivato B., studente italo-palestinese che chiede l’anonimato per paura di ritorsioni – abbiamo deciso di seguire il movimento studentesco come sta accadendo negli Usa e in tutta Europa. Davanti a un genocidio in cui l’Università e lo Stato fanno da cassa di risonanza alla propaganda israeliana, è giusto che noi popolo si faccia da cassa di risonanza a chi chiede aiuto da Gaza. Sono persone che, oltre ad essere sottoposte a un embargo da 17 anni, negli ultimi sette mesi sta vivendo una situazione disumana: è stata tagliata, l’acqua, l’elettricità e anche i viveri. Lo stesso atteggiamento che subiscono gli ostaggi”. Gli studenti contestano il silenzio imposto su quanto sta accadendo. “L’Università non vuole che si parli di quanto sta accadendo a Gaza – ha aggiunto B. – e lo riteniamo assurdo perché l’Italia è un Paese democratico. Vogliamo mandare un messaggio alla gente di Gaza e vogliamo che in Università se ne parli perché Pavia vive grazie anche ai 26mila studenti ed è inaudito che non si affronti l’argomento”. Ma i vertici dell’ateneo non hanno accolto con favore l’arrivo delle tende: “Il cortile è di proprietà privata – è stato detto –. Qui non potete stare, se continuerete a farlo vi assumerete le vostre responsabilità”.
CronacaL'acampada arriva anche all’Univerità di Pavia, 20 tende nel cortile Volta