Brescia: non è stato il padre ma il fratello a uccidere la 15enne Viola con il fucile

Dopo gli interrogatori nella notte è emersa la tragica verità: a sparare è stato il tredicenne, di due anni più giovane della vittima

I carabinieri sul luogo della tragedia, a San Felice del Benaco, in provincia di Brescia

I carabinieri sul luogo della tragedia, a San Felice del Benaco, in provincia di Brescia

San felice del Benaco (Brescia), 17 ottobre 2021 -  Viola Balzaretti, la ragazzina di 15 anni appena, non è stata uccisa dal papà ma dal fratellino tredicenne con un colpo di fucile e ieri sera a San felice del Benaco, nel Bresciano.Cambia dunque la versione dei fatti.

È quanto emerso dall'interrogatorio del padre , Roberto Balzaretti di 57 anni, medico legale con un passato da assessore in paese, che è stato sentito nella notte dal pubblico ministero di Brescia Carlo Milanesi. Padre e figlio stavano mostrando il fucile alla ragazzina quando il 13enne ha premuto il grilletto colpendo la sorella in pieno petto. 

Per quanto è accaduto il tredidenne non è imputabile. Il padre invece è indagato per omessa custodia delle armi e per aver messo nelle mani del figlio il fucile da caccia, regolarmente detenuto così come un'altra decina di fucili, dal quale è partito il colpo che ha raggiunto la ragazzina al petto uccidendola sul colpo.

Una versione completamente diversa dalla prima ricostruzione. Forse perché il padre aveva voluto "coprire" il figlio più piccolo. Il colpo sarebbe partito comunque inavvertitamente nella casa di  San Felice del Benaco, sulla sponda bresciana del lago di Garda, in via Delle Boschette.  In un primo monto sembrava che l'uomo avesse in mano  l'arma che la stesse pulendo quando è partito un colpo che ha raggiunto la figlia maggiore, Viola Balzaretti, in pieno petto. Subito, però, era parso chira anche ai carabinieri che era "senza dubbio un incidente. Un drammatico incidente", riferiscono gli inquirenti.

Poi la durissima verità che rende ancor più tragica la morte della piccola Viola.