Blocco di ChatGpt? Puoi usare PizzaGpt: cos’è il clone creato da un italiano all’estero

Di fatto, è un’alternativa al chatbot creato da OpenAI recentemente bloccato sul territorio nazionale dal Garante della privacy

PizzaGpt è completamente gratuito e accessibile dall'Italia

PizzaGpt è completamente gratuito e accessibile dall'Italia

Sono ormai centinaia di migliaia gli italiani che stanno cercando una soluzione al blocco che il Garante della privacy ha imposto su tutto il territorio nazionale a ChatGpt, il sito basato sull’intelligenza artificiale la conoscenza presente su internet per rispondere a qualsiasi domanda ed è in grado di scrivere un testo originale in pochi minuti (con vari gradi di imprecisione).

Ora la risposta c’è e si chiama PizzaGpt, un’alternativa totalmente italiana che, di fatto, utilizza gli stessi procedimenti informatici di ChatGpt ma senza raccogliere alcun dato degli utenti: quindi perfettamente utilizzabile in Italia. Il Garante, infatti, aveva bloccato lo strumento originale di OpenAI in quanto aveva raccolto e conservato illecitamente dati personali e di non aveva dotato la piattaforma di sistemi per la verifica dell’età degli utenti.

PizzaGpt è stata creata Lorenzo Cella, un ingegnere informatico italiano che lavora in Svizzera e che ha deciso di creare lo strumento perché ritiene “stupida e controproducente” la decisione del Garante. In cambio del suo lavoro ha aggiunto un pulsante da cui gli utenti possono donare 9 euro (il costo, appunto, di una pizza) per contribuire alla gestione dello strumento.

Sul sito, Cella assicura che “PizzaGpt utilizza le stesse API (l’interfaccia di programmazione, ndr) di ChatGpt ma non registra nessun tipo di dato da parte degli utenti”. Per un progetto embrionale, sta andando piuttosto bene dato che – dichiara l’ingegnere – dal 2 aprile, “giorno di nascita” del sito, “il traffico è aumentato di ben quattro volte volte: con 1200 utenti ogni 30 minuti”.