Bergamo-Brescia, la catena umana unisce le due “nemiche”: “Un successo travolgente”

Sul ponte di Sarnico l’incontro tra i sindaci e i cittadini delle due province, uniti grazie al lavoro a maglia promosso dall’associazione Viva Vittoria

L'incontro della catena umana sul ponte di Sarnico

L'incontro della catena umana sul ponte di Sarnico

Sarnico (Bergamo) – Brescia e Bergamo grazie a “50miglia Viva Vittoria” oggi hanno celebrato la vita e lo hanno fatto con una immensa e lunghissima catena umana che ha toccato 20 paesi delle due province capitali italiane della cultura, rese un solo territorio dal Covid 19, che in quest’area ha colpito in modo molto pesante, mietendo centinaia di vittime.

L'incontro dei sindaci sul ponte di Sarnico
L'incontro dei sindaci sul ponte di Sarnico

Ideatore e promotore di questa iniziativa speciale è l’Associazione Viva Vittoria OdV insieme a Viva Vittoria Bergamo. "Il linguaggio scelto per il progetto 50 Miglia è, ancora una volta, il fare a maglia, metafora di creazione e sviluppo – spiegano gli organizzatori – Un mezzo perfetto, perché si tratta di una modalità creativa molto diffusa e facile da apprendere, che oltretutto riporta gli adulti a ricordi familiari del passato, crea un’attitudine all’incontro e alla relazione e offre ai più anziani l’occasione per insegnare un’attività manuale, oggi desueta ai più giovani Il progetto 50 Miglia prende vita grazie al coinvolgimento delle persone, alle quali viene chiesto di realizzare una striscia in maglia lunga 150 cm e alta 10 cm, realizzata ai ferri o all’uncinetto, con due anelli per i polsi alle estremità". Questa mattina sono state il collante della catena umana.

Festeggiamento per il successo dell'iniziativa a Brescia
Festeggiamento per il successo dell'iniziativa a Brescia

La quota d’iscrizione per partecipare a 50 Miglia era a partire da 3 euro: l’intero ricavato sarà devoluto a favore di centri che seguono i giovani con problemi legati al periodo post-Covid. Per la zona di Bergamo, i destinatari saranno il Centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare (Cdca), Casa di Cura dell'Istituto Palazzolo di Bergamo, e il Programma “Angelo Cocchi” che fa capo alla S.C. Psichiatria 1 - che coordina le strutture territoriali del Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze: Centri psico-sociali e centri diurni) - dell'Asst Bergamo Ovest di Treviglio. Per la zona di Brescia, i destinatari saranno l’U.O. di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’ASST Spedali Civili di Brescia. C’erano singoli, associazioni, catene di supermercati, come Conad, che ha fortemente voluto.

Il flash mob “50 Miglia di Viva Vittoria”, insomma è stato un successo, il cui culmine è stato la presenza dei sindaci di città, ovviamente Bergamo e Brescia e i paesi toccati dalla catena umana sono stati una ventina e 80mila le strisce di lana, cotone, stoffa o altri materiali realizzate a mano. Il primo progetto “Viva Vittoria”, risale al 2015 ed era stato pensato per sovvenzionare azioni contro la violenza sulle donne. Sette anni dopo si è deciso di dedicarsi ha chi soffre i postumi psicologici del Covid 19.

Il fulcro della manifestazione è stato il ponte di Sarnico dove si sono riuniti i sindaci di Bergamo e Brescia e quelli delle zone toccate dalla catena umana e non solo. “Questo progetto è tra i più emblematici della Capitale della Cultura 2023. Rappresenta visivamente e fisicamente l’unione tra Bergamo e Brescia – dice Giorgio Gori, sindaco di Bergamo- nel segno della solidarietà, della collaborazione e del ‘fare bene’. Soprattutto, ci mostra come siano le persone a costruire questo ponte, dimostrando che proprio le iniziative che nascono dal basso, dalla comunità, se lasciate libere di svilupparsi in un clima aperto al civismo e alle sinergie tra pubblico, privato, associazioni e singoli cittadini, possono trasformarsi in opere grandiose, iconiche e solidali al tempo stesso. E questa è proprio l’eredità che vogliamo lasciare, come amministrazioni comunali, al territorio anche oltre quest’anno”