Gli italiani si muovono sempre più a piedi o in auto, meno bici e mezzi pubblici

Un’indagine Ipsos-Legambiente traccia un quadro poco incoraggiante per l’ambiente. A Milano cresce l’uso dell’automobile, stabili mezzi pubblici e bicicletta

Illustrazione di Arnaldo Liguori

Illustrazione di Arnaldo Liguori

Gli ultimi anni di pandemia, crisi energetica e caro carburante hanno influito profondamente sui modi con cui si spostano gli italiani. In generale – rivela un sondaggio Ipsos-Legambiente – ci muoviamo tutti di meno, preferendo viaggiare a piedi o con automobili private, a discapito di mezzi pubblici e biciclette (e, pertanto, dell’ambiente).

Le differenze tra una città e l’altra, comunque, sono piuttosto marcate. Mentre a Milano e Firenze aumenta la popolazione che preferisce spostarsi in auto, rimane stabile quella che usa mezzi pubblici e bicicletta. A Torino cresce la propensione dei torinesi a spostarsi a piedi mentre a Napoli e Roma (città più vaste e senza un unico centro) si usa soprattutto l’automobile privata.

I dati del ministero della Transizione Ecologica mostrano che rispetto a quattro anni fa percorriamo complessivamente meno distanze in automobile, ma continuiamo a usare spesso l'automobile, anche nei tratti brevi e soprattutto fuori dai grandi centri abitati. Sul totale degli spostamenti, rispetto al 2019, il 28% del campione dichiara di usare di più l'auto, mentre chi dichiara di usarla meno è solo il 18%.

In compenso, il 38% degli intervistati si muove di più a piedi, soprattutto in città: è una tendenza registrata nel 49% dei torinesi, nel 47-48 di milanesi e romani e nel 43-44 di fiorentini e napoletani. Gli spostamenti a piedi, sottolinea l’indagine, “sono un’opportunità anche per risparmiare sul carburante o sul singolo biglietto dell'autobus, quando il tragitto è breve”.

Con questa nuova tendenza, è sempre più importante il concetto di “città 15 minuti”, la teoria urbanistica che propone di progettare tutti i servizi essenziali di ogni persona – lavoro, negozi, assistenza sanitaria, istruzione, benessere, cultura, shopping e divertimento – vicino alla propria residenza.

La premessa necessario a tutto ciò, tuttavia, è un trasporto pubblico locale accessibile ed economico, nonché una popolazione propensa ad utilizzarlo. E qui negli ultimi anni, la situazione è peggiorata anche a causa del rischio di essere contagiati. Rispetto al 2019, infatti, quasi un italiano su tre ha usato meno mezzi pubblici e un altro terzo di persone continua a non usarlo affatto perché troppo scomodo o irraggiungibile. In particolare, scoraggiano la scarsa frequenza delle corse e l'inaffidabilità degli orari.

Per questo, ancora oggi e a dispetto dell’inquinamento, gran parte degli italiani usa prevalentemente l’automobile sia per le brevi che per le lunghe distanze.

L’indagine di Ipsos-Legambiente rientra nell'ambito della Clean Cities Campaign, network europeo di associazioni ambientaliste e movimenti di base che punta al miglioramento radicale della qualità dell'aria attraverso stili di mobilità più sostenibili, ridistribuzione dello spazio urbano in favore delle utenze deboli e conversione dei trasporti all'elettrico.

È la stessa Legambiente ad evidenziare quali sono le aree di intervento su cui occorre accelerare il passo, tra cui ampliamento delle ciclabili, zone a traffico limitato e potenziamento del trasporto rapido di massa.