
La vittima Rosa Alfieri (foto dal suo profilo Facebook)
Napoli - Era ricercato dall'altro pomeriggio, quando nel suo appartamento, di via Risorgimento a Grumo Nevano, era stato ritrovato il corpo senza vita della 24enne Rosa Alfieri. Ieri in serata è stato rintracciato Elpidio D'Ambra, il 31enne che vive nell'appartamento accanto a quello della famiglia della 24enne e fin dai momenti immediatamente successivi all'accaduto aveva fatto perdere le sue tracce. I carabinieri della compagnia di Giugliano in Campania, coordinati nelle indagini dalla Procura di Napoli Nord, erano impegnati nella ricerca del 31enne. Il 31enne è stato arrestato a Napoli, ritracciato nel quartiere di Bagnoli.
A "tradirlo" è stato il suo accesso in ospedale. L'uomo infatti ha avuto un malore e per questo motivo si era recato nell'ospedale San Paolo nella zona di Fuorigrotta a Napoli. Due agenti di polizia, impegnati in un altro servizio, lo hanno riconosciuto essendo state diffuse foto segnaletiche e lo hanno fermato.
L'appartamento occupato dall'uomo era di proprietà del padre di Rosa, che lavora nella tabaccheria poco distante, lì dove lavorava Rosa e il fidanzato della giovane. Non si esclude che la ragazza sia stata attirata in trappola con una richiesta. Rosa potrebbe essere stata strangolata. Secondo quanto si apprende, sul corpo della vittima non vi erano ferite d'arma da fuoco o lesioni provocate da fendenti mentre non trova conferma, fino a questo momento, la voce di una violenza sessuale che avrebbe subito la 23enne. L'analisi del cadavere e l'autopsia potranno fornire maggiori certezze.
Il presunto assassino
A Grumo Nevano Elpidio D'Ambra lo conoscevano in pochi. Alcuni anni fa, dopo la morte del padre, si era trasferito in Spagna, dove è stato per cinque anni. Poi era rientrato, aveva deciso di prendere una casa proprio lungo la strada, via Risorgimento, dove abita la madre. Da quindici giorni si era sistemato nel monolocale di via Risorgimento, preso in fitto da un familiare della giovane vittima. Lavorava coma manovale - piccoli lavori saltuari - ed i commercianti della zona lo descrivono come un tipo di poche parole. L'altra sera si era allontanato precipitosamente da via Risorgimento. E sembra che a piedi (percorrendo appena un paio di chilometri) abbia raggiunto la stazione ferroviaria di Frattamaggiore, dove è stato ripreso da alcune telecamere di videosorveglianza. Da Frattamaggiore avrebbe raggiunto Napoli dove oggi è stato fermato dalle forze dell'ordine. Gli investigatori hanno concentrato le ricerche tra alcuni comuni della provincia ed il capoluogo.
La confessione
Elpidio D'Ambra, il 31enne fermato nel pomeriggio di ieri per l'omicidio di Rosa Alfieri, ha confessato il delitto negando però le violenze sulla donna. Ascoltato dagli investigatori del commissariato di Polizia di Bagnoli, dove D'Ambra è stato condotto subito dopo essere stato bloccato dagli agenti, ha confessato davanti al sostituto procuratore di Napoli Nord e al dirigente di Ps. D'Ambra: l'uomo è stato riconosciuto da due agenti che si erano recati nell'ospedale San Paolo di Napoli per motivi di servizio. Sulle tracce di D'Ambra - si apprende da fonti investigative - la polizia è arrivata anche grazie alla testimonianza del tassista che l'ha accompagnato a comprare dei vestiti nuovi. Secondo quanto si è appreso, il tassista subito dopo aver lasciato il cliente, ha avvertito il 113. D'Ambr , dopo una notta passata a girovagare, ieri mattina si era disfatto dei vestiti che aveva indosso e del cellulare. Successivamente, colto da malore, si era recato all'ospedale San Paolo di Napoli dove è stato riconosciuto dagli agenti.
Interrogatorio choc
"Ho sentito delle voci che mi dicevano di agire e l'ho fatto". Così Elpidio D'Ambra, il 31enne fermato nel pomeriggio di ieri a Napoli per l'omicidio della 23enne Rosa Alfieri, ha spiegato l'omicidio della ragazza nel corso dell'interrogatorio reso davanti agli investigatori della Polizia, al sostituto procuratore Patrizia Dongiacomo e al suo legale, l'avvocato Dario Maisto. D'Ambra ha raccontato di avere invitato la ragazza a entrare nel suo appartamento per chiederle informazioni sulle bollette della corrente. A questo punto, ha detto ancora l'uomo, ha sentito "delle voci nella sua testa che gli dicevano di agire". Per questo motivo avrebbe ucciso Rosa. Agli inquirenti ha negato di avere fatto delle avances e anche le presunte violenze nei confronti della giovane. Ha ammesso però di essere un consumatore abituale di cocaina, che aveva consumato anche il giorno dell'omicidio. D'Ambra aveva una compagna dalla quale si era separato tempo fa e da allora viveva da solo. Il 31enne ha anche confermato di essersi intrattenuto a colloquio con i genitori della ragazza - che a lui si erano rivolti chiedendo se l'avesse vista - dopo che l'aveva uccisa. Attualmente, sempre secondo quanto riferiscono il suo legale e i militari dell'Arma, D'Ambra è in carcere e sotto choc per l'accaduto.