Vaccinazione Covid, Arcuri: dopo gli over '80 toccherà ai detenuti

Continua la polemica sui ritardi nelle forniture: la speranza ora è il vaccino italiano

Il commissario sull'emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri

Il commissario sull'emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri

Roma, 21 gennaio 2021 - È sempre più critico contro le multinazionali dei farmaci il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, nel fare il punto settimanale sulle attività di contenimento e contrasto all’epidemia. Il nodo resta quello della franata sulle forniture: “Se la vaccinazione fosse continuata ai ritmi con i quali era iniziata, la profilassi degli over 80 sarebbe già iniziata dappertutto. Purtroppo, e questo non era possibile prevederlo, ci siamo trovati di fronte ad una minore disponibilità di dosi e questo ha prodotto dei rallentamenti su chi non aveva ancora iniziato”. Di qui la tesi: “L’Italia ha dimostrato di essere capace di vaccinare in tempi assolutamente soddisfacenti e quindi non ho dubbi che qualora i nostri territori avranno le dosi di vaccino che ci aspettiamo questo possa continuare”. Ulteriori speranze arrivano dalle case produttrici che non hanno vinto la prima fase della corsa al vaccino. “Prevediamo una consegna di 8 milioni di dosi Astrazeneca nel primo trimestre di quest’anno. Ci dicono che l’azienda ha già iniziato a infialare”. Grandi speranze, e un mutamento copernicano di propstettive, potrebbero arrivare anche dal prodotto made in Italy:  “Sara’ molto importante se con Reithera l’Italia avrà un vaccino domestico, e se ce l’avrà presto. Faccio ogni cosa affinché questo possa accadere”. Quanto alle priorità tra i soggetti da sottoporre alla campagna “in questo momento - ha detto - è previsto che detenuti e personale carcerario possano completare la vaccinazione in un momento successivo a chi ha più di 80 anni”.  La polemica legata ai ritardi nelle consegne è stata però stemperata di lì a poco: “Il ritardo e la riduzione delle dosi alla fine della prossima settimana sara’ omogenea in tutti i Paesi europei e quindi non è un problema che riguarda soltanto l’Italia. Le minori dosi che arrivano significano minori persone vaccinate. La riduzione è omogenea, gli effetti nefasti non sono omogenei a causa dell’andamento della vaccinazione. Di qui l’importanza del vaccino domestico. Infine, una nota di ottimismo: “Da qualche giorno la pressione sugli ospedali inizia lievemente ad alleggerirsi”.