Omicidio Rocchelli, la Cassazione conferma: assolto l'ucraino Vitaly Markiv

Il fotoreporter pavese era stato ucciso da colpi di mortaio il 24 maggio 2014, durante un reportage nel Donbass, zona dell’Ucraina occupata dai separatisti

Elisa Signori e Rino Rocchelli, i genitori di Andy, fuori dal Tribunale

Elisa Signori e Rino Rocchelli, i genitori di Andy, fuori dal Tribunale

Colpo di scena nel processo sulla morte di Andy Rocchelli, il fotoreporter pavese di 30 anni ucciso da colpi di mortaio il 24 maggio 2014, mentre stava realizzando un reportage nel Donbass, zona dell’Ucraina occupata dai separatisti filorussi. La Corte di Cassazione ha confermato l’assoluzione per Vitaly Markiv, l’unico imputato a giudizio per l’omicidio. “Abbiamo piena fiducia nella giustizia e nel lavoro della magistratura - avevano detto Elisa Signori e Rino Rocchelli uscendo dalla Cassazione dove in giornata era attesa la decisione sull’omicidio di loro figlio - Ci aspettiamo che il verdetto sia conseguente alla dinamica dei fatti e che questo delitto non resti impunito visto che la responsabilità Ucraina è stata per due volte accertata”.   Andy era stato ucciso da colpi di mortaio il 24 maggio 2014, mentre stava realizzando un reportage nel Donbass, zona dell’Ucraina occupata dai separatisti. “Annullare l’assoluzione per Vitaly Markiv e celebrare un nuovo processo di appello“, era stata la richiesta del pg di Cassazione all’udienza del processo. Vitaly Markiv, italo-ucraino ed ex soldato della Guardia nazionale ucraina, era stato condannato in primo grado a 24 anni di carcere e poi assolto a Milano in appello “per non aver commesso il fatto”. Markiv, dopo aver trascorso oltre tre anni in carcere, è tornato in Ucraina.

“In questo processo si è vista un’ingerenza di uno Stato estero così spudorata come non si era mai visto, ma la giustizia non c’entra con la geopolitica“: aveva detto qualche giorno fa iuseppe Giulietti, presidente della Fnsi. “Non voglio credere che siccome l’Ucraina è un Paese amico, allora una vicenda come questa debba essere destinata al silenzio - ha aggiunto Giulietti - sarebbe indegno, ricorderebbe un altro caso, quello di Regeni con l’Egitto. Ma è un dato di fatto che l’Ucraina abbia insultato i magistrati, la famiglia e i giornalisti italiani, e che non ci sia stata alcuna reazione. Esiste ancora un Ministero degli Esteri in Italia?“.

 “Dopo 7 anni e mezzo forse abbiamo un pò di stanchezza - aveva replicato la madre di Rocchelli, Elisa Signori - ma in noi c’è la stessa fermezza, andremo avanti e forse anche in Francia, nel caso“. Andrea Rocchelli venne ucciso insieme ad Andrei Mironov, di 60, mentre un collega francese, William Roguelon, rimase ferito. “Siamo stati al fianco della famiglia Rocchelli dall’inizio - ha ricordato Paolo Perucchini, presidente della Alg - e lo saremo fino a quando questa vicenda non sarà davvero chiarita“.