GRAZIA LISSI
Cronaca

Alessia Gazzola: "Alice Allevi è cresciuta e fa la detective al balletto"

La scrittrice presenta il nuovo libro "Arabesque" domenica in Triennale

La scrittrice Alessia Gazzola protagonista in Triennale

Milano, 18 novembre 2017 - Elegante e ironica, con il pallino dell’investigazione. Alice Allevi è una delle figure letterarie più amate, 800mila copie vendute solo in Italia, e tradotta nei principali Paesi Europei. L’autrice, Alessia Gazzola, presenta il suo nuovo libro «Arabesque» (Longanesi) a Bookcity, domani alle 11,30 nel Salone d’onore della Triennale. Nata a Messina 35 anni vive con la famiglia a Verona. La protagonista dei suoi romanzi, Alice Allevi, non è più solo una specializzanda ma è diventata, finalmente, un medico legale.

Quanto è cambiata?

«É cresciuta. Certe sue caratteristiche restano fisse, lei è molto curiosa, a volte un po’ incosciente, sicuramente consumista. Ha tutta una sua visione della vita e delle relazioni che negli anni ho cercato di ricostruire con coerenza. Per me è importante riuscire a creare una protagonista sfaccettata, che susciti emozioni. Positive, spero, ma anche laddove fossero negative, come l’antipatia, mi direi soddisfatta perché significherebbe che il personaggio è vivo».

Pensa di assomigliarle?

«No, non è una proiezione di me stessa, né è un alter ego che vive in un mondo parallelo di fantasia. Però è altrettanto vero che i miei romanzi sono pieni di miei pensieri che fanno capolino in azioni o riflessioni di tutti i personaggi, Alice inclusa, ma non soltanto».

Come mai ha ambientato il suo ultimo lavoro nel mondo della danza?

«Perché è un tipo di ambientazione che mi sembrava adatta al mio mondo narrativo. Mi piace descrivere una patina di superficie bella e luccicante, questo era già capitato in altre storie. Ma essendo un’autrice di romanzi che sono anche gialli, è chiaro che di questi ambienti devo andare a esplorare le zone d’ombra. Mi sono ispirata a opere come Il cigno nero. Non che lo abbia apprezzato particolarmente, ma mi ha fornito lo spunto della ricerca ossessiva della perfezione e dell’autodisciplina».

Ha collaborato alla sceneggiatura della fiction di Rai 1, L’allieva, ispirata ai suoi libri. Crede di essere rimasta fedele al racconto?

«Anche se si tratta di due linguaggi differenti, la mia impressione complessiva è che la serie sia fedele all’atmosfera dei romanzi, e questo grazie a una sceneggiatura rispettosa, a un casting azzeccato, a una regia attenta e ancora, alle musiche indie degli Shalalalas, veramente perfette».

E come trova Alessandra Mastronardi nel ruolo di Alice?

«Una vera fortuna e un privilegio, perché è tra le attrici più capaci, espressive ed eleganti della sua generazione».

È fra le scrittrici italiane più lette e tradotte. L’avrebbe mai immaginato quando si è iscritta a medicina?

«Macché! Sono una pessimista cronica. Mi sono iscritta a Medicina per fare la ginecologa e ho cambiato idea mille volte fino ad approdare alla Medicina Legale. Ho sempre amato la scrittura e le lettere, in questo modo la vita ha messo ogni tassello al suo posto».

Riesce a conciliare scrittura, famiglia e anatomia patologica?

«Recentemente, con dispiacere, ho messo da parte la medicina legale. Era necessaria una scelta, le mie figlie sono la priorità e mi premeva trascorrere con loro tempo di qualità».

Coltiva un hobby?

«La decorazione d’interni. Una vera passione. E la lettura, anche se non è una passione quanto più una necessità».