
L’avvocato Massimiliano Lanci ha vinto la causa con Alitalia
Cinisello Balsamo, 3 giugno 2015 - Il ritardo di un volo può costare davvero caro alle compagnie aeree, parola di Massimiliano Lanci, avvocato cinisellese che per la terza volta in pochi anni ha costretto la compagnia di bandiera a risarcire lui e la moglie per i disservizi subiti in seguito a ritardi e incomprensioni con Alitalia in occasione di tre diverse vacanze. L’ultima sentenza è di questi giorni, anche se si riferisce ad un fatto accaduto il 22 dicembre del 2012. L’avvocato Lanci e la moglie erano rimasti bloccati a Malpensa in attesa di partire per New York. Un ritardo di oltre 5 ore per presunti problemi tecnici all’aeromobile che avrebbe dovuto condurli a New York e da lì in California.
L'avvocato ha citato Alitalia impugnando la cosiddetta «Carta dei diritti del passeggero» che riunisce le diverse norme convenzioni internazionali in materia di trasporto e di viaggi. «Pochi sanno che in caso di ritardo le Compagnie aeree sono tenute ad assistere i passeggeri garantendo alcuni servizi e soprattutto una compensazione economica per i disagi subiti – spiega l’avvocato Lanci –. Si deve pretendere innanzitutto di poter effettuare almeno due telefonate e un fax o una mail, servizi utili soprattutto per chi si trova bloccato e deve avvertire l’albergo o altre persone del suo ritardo. Inoltre si deve poter avere un pasto caldo o un albergo per riposare. Infine si può ottenere un rimborso economico per il disagio subito. Purtroppo questa inconsapevolezza lascia spesso i passeggeri in balia delle Compagnie e fa sfumare i risarcimenti di diritto».
Lanci e la moglie, che a questo punto rischia di essere un passeggero davvero difficile per tutte le Compagnie aeree, hanno ottenuto un rimborso di 700 euro ciascuno tra compensazioni e spese di vitto effettivamente sostenute in aeroporto, oltre che il pagamento di tutte le spese legali per 1500 euro complessive. Una compensazione, come indica la legge, che in alcuni casi può valere quanto un’intera vacanza. La norma definisce infatti un rimborso di 250 euro per i ritardi superiori a 2 ore nelle tratte aeree fino a 1500 chilometri, che sale a 400 euro per i ritardi superiori a 3 ore sulle tratte fino a 3500 chilometri e addirittura arriva a 600 euro per i voli oltre i 3500 euro, dove i ritardi sono superiori alle 4 ore. «Deve essere chiaro, questi rimborsi e servizi sarebbero dovuti a tutti i passeggeri, ma purtroppo non tutti sono disposti a fare causa – sottolinea Lanci -. Nel mio caso ho avuto la perseveranza di fare causa tre volte ai vettori aerei e per tre volte ho ottenuto i rimborsi e il pagamento di tutte le spese legali. Dunque non posso far altro che invitare tutti i passeggeri che hanno subito simili disagi a non esitare ad intervenire. La legge è dalla loro parte». rosario.palazzolo@ilgiorno.net