ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Vivere in uno scantinato? Ora si può, ma con le regole

A Città Studi più offerte, altezza minima 2,70 metri

Il sogno di una casa

Milano, 19 ottobre 2017 - Risale a marzo l’approvazione della legge regionale finalizzata al “Recupero dei vani e locali seminterrati esistenti”. Tradotto: la possibilità di realizzare veri e proprie attività commerciali, nei «basement». La norma fissa una serie di parametri per garantire la salubrità degli spazi sotterranei, sia in termini di altezza (almeno 2,40 metri) che imponendo adeguati sistemi di illuminazione e ricambio d’aria.

Vivere come pesci sui fondali è una pratica molto diffusa all’estero, soprattutto a New York e Londra. «Noi vogliamo che Milano si allinei a grandi realtà, con regole certe», aveva commentato il relatore della legge, Fabio Altitonante, consigliere regionale di Forza Italia. I Comuni hanno tempo fino al 31 ottobre per escludere dall’ambito di applicazione della norma parti del territorio per esigenze di tutela paesaggistica o igienico sanitaria, rischio idrogeologico e difesa del suolo. A Milano la delibera è già stata presentata in Consiglio e proprio nei prossimi giorni – lunedì probabilmente – verrà votata. Tra i punti principali, il fatto che sia innalzata a 2,70 metri l’altezza minima dei seminterrati. E ancora: l’esclusione dall’applicabilità della legge a zone a rischio esondazione come quelle colpite da Lambro o il Seveso. Abbiamo chiesto all’Ufficio Studi di Immobiliare.it di fotografare la situazione attuale del mercato dei seminterrati a Milano: «Analizzando i primi nove mesi del 2017 e confrontandoli allo stesso periodo del 2016 notiamo due cose: da una parte la domanda di affitto è rimasta invariata e segna un timidissimo +0,13%; dall’altra l’offerta di seminterrati è cresciuta del 6,32%. Milano, nonostante la nuova legge regionale, non è la città record in Italia per le richieste e l’offerta. Il primato spetta a Roma. Sia l’anno scorso che nel 2017», spiegano. Per la locazione di uno spazio di 75 metri quadri, ad oggi si arriva a spendere poco meno di 1.100 euro. Il canone medio dei seminterrati in affitto su Immobiliare.it, a settembre 2017 è pari a «14,43 euro al metro quadro, con un aumento quasi dell’11% rispetto all’anno scorso, seguendo il trend del caro affitti in città». Per la vendita si parla di «2.385 euro al metro quadro. Questa cifra è aumentata solo dello 0,5% rispetto allo stesso mese del 2016». Il quartiere con l’offerta più numerosa di seminterrati è Città Studi. A seguire, in ordine, Certosa, Affori, Bande Nere, Lorenteggio, San Siro, Conca del Naviglio e Bocconi-Ravizza. Costantino Grimaldi, agente immobiliare di corso San Gottardo, commenta: «Siamo in attesa della delibera, parliamo di un mercato limitato, nell’immediato. Probabilmente bisognerà attendere almeno 5 anni. All’inizio i seminterrati interesseranno soprattutto studenti universitari o giovani coppie. Per alcuni sarà una soluzione transitoria in attesa di una sistemazione più tradizionale. Più lunga la permanenza in contesti di pregio».