"Veleni interrati nella Cava Alberti", depositato un dossier in Procura

Le riprese con i droni a infrarossi mostrano le condizioni critiche di un’area compresa nel Parco del Serio

Il presidente del Parco del Serio Basilio Monaci

Il presidente del Parco del Serio Basilio Monaci

Depositato in Procura a Cremona un dossier sulla presunta contaminazione di rifiuti interrati nella Cava Alberti, in un’area compresa nel Parco del Serio. Nel fascicolo, presentato da Ettore Aschedamini, ci sono video di monitoraggio a infrarossi effettuati con i droni dall’Agenzia europea dell’ambiente: "Un privato che compra un’area con degli obblighi e dei vincoli molto impegnativi dal punto di vista economico, o ha delle risorse finanziarie considerevoli oppure non ha fatto bene i conti", ribadisce Aschedamini.

A fine 2021, dopo che il privato aveva acquistato l’area, c’è stato un accordo tra l’ente Parco del Serio e il nuovo proprietario per l’acquisizione di 34 ettari su 40 totali, per 100mila euro. Un vero affare per il Parco, se si pensa che l’intera area era stata aggiudicata per una cifra intorno a 250mila euro e che il nuovo proprietario ne cede al Parco l’85 per cento. Continua Aschedamini: "Nei video di monitoraggio effettuati con tecnologia a infrarossi risulterebbe che le condizioni idriche dei due laghetti siano critiche per densità e ossigenazione anomale e presenza di contaminanti in specifiche aree, alta concentrazione di residui di olii e presenza di sostanze tossiche fuori dalla norma, metalli pesanti e amianto".

Ha le idee molto chiare Basilio Monaci, presidente del Parco Serio: "Per prima cosa occorre ribadire per l’ennesima volta che la proprietà della zona indicata non è il Parco ma il privato che l’ha acquistata all’asta. Quindi chiedo con quale autorità, quanto valgono le ispezioni e chi le ha autorizzate? Se è l’iniziativa di un privato non vedo che valore possano avere, fin tanto che un giudice decida cosa fare. Infine, qualora si rilevasse che ci sono materiali pericolosi e zone inquinate, ricordo che l’onere della bonifica sta al proprietario".