PIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

Tragedia al campovolo di Dovera: due morti. Condannato il direttore assolto in primo grado

Cremona, nell’incidente del 2017 morirono il figlio e un ragazzo di 17 anni che volavano senza i requisiti necessari. Per i giudici il genitore era responsabile

Condannato a un anno e quattro mesi, con pena sospesa, per duplice omicidio colposo e a risarcire i danni con una provvisionale. Alberto Frigerio è il presidente e direttore del campo volo di Dovera, nel Cremonese, dove il 14 aprile 2017 un piccolo aereo - a bordo c’erano il figlio Rodolfo di 27 anni e un allievo, il 17enne Nicola Beretta, lecchese di Osnago - cadde a poche centinaia di metri dalla pista, provocando la morte dei due aviatori. La Corte d’appello di Brescia ha ribaltato la sentenza del tribunale di Cremona che aveva mandato assolto il padre di Rodolfo.

Alberto Frigerio dovrà risarcire la famiglia Beretta per la morte del figlio diciassettenne. Il tribunale ha stabilito una provvisionale di 150mila euro per ciascun genitore e 20mila euro per il fratello e la sorella di Nicola Beretta. Il giudice depositerà la sentenza entro 60 giorni ed è probabile che l’avvocato Daniele Sussman, che difende gli interessi di Frigerio, faccia ricorso in Cassazione.

L’avvocato Francesco Berterame, legale della famiglia Beretta, che si è presentata come parte civile, si è detto soddisfatto del verdetto che ha messo in luce alcune contraddizioni. Rodolfo Frigerio non era un istruttore di volo, eppure quel giorno aveva tenuto una lezione a un altro “allievo”, Gabriele Lovati che, con Nicola Beretta, si era presentato, dopo accordi con Alberto Frigerio, direttore del campo di volo, per una lezione propedeutica a superare l’esame per ottenere il brevetto che avrebbe dato loro la possibilità di volare e trasportare un passeggero. Sia Gabriele Lovati, sia Nicola Beretta avevano il brevetto di volo per volare da soli e frequentavano l’istituto superiore di Aeronautica. Di qui il ragionamento della corte: Rodolfo Frigerio si era presentato ai due ragazzi come l’istruttore di volo che avrebbe tenuto la lezione, per quel giorno. Se Rodolfo avesse l’accordo del padre o meno, secondo il giudice non ha importanza, in quanto Alberto Frigerio, in qualità di direttore della scuola di volo avrebbe dovuto controllare e impedire al figlio di volare.

Dalle indagini svolte dai carabinieri di Crema, è risultato che Rodolfo Frigerio non poteva neppure pilotare un aereo da solo in quanto aveva lasciato scadere il proprio brevetto di volo. Il volo con Gabriele Lovati si era concluso senza problemi. Quando però Rodolfo è partito dall’aerovia di Dovera con a bordo Nicola Beretta, al momento di effettuare una manovra che avrebbe fatto parte dell’esame che il ragazzo doveva sostenere, l’aereo è andato in stallo ed è precipitato, cadendo al suolo, prendendo fuoco e uccidendo i due passeggeri. Morti nell’impatto, come ha successivamente stabilito l’autopsia. Di qui l’incriminazione per duplice omicidio colposo di Alberto Frigerio e la sua condanna in secondo grado.