
Da sinistra Massimiliano Bertolaso (Cgil) e Alessandro Cerioli (Cisl)
Castelleone (Cremona), 22 luglio 2015 - Piano di ristrutturazione dell’azienda da lacrime e sangue, con 44 esuberi su 104 dipendenti e un debito con le banche che si teme sia molto pesante, sembra tra i 18 e i 30 milioni di euro. Questa la situazione della Sorini di Castelleone, azienda che da qualche anno si dibatte in una crisi che ha colpito il suo settore e che non si risolve. Da un paio di mesi sindacati e dipendenti attendevano il piano concordato per poi trattare con l’azienda, e ieri mattina il progetto è arrivato. La Sorini ha presentato in tribunale il suo piano. Arriverà una nuova società detenuta dalla Europa investimenti, azienda specializzata in salvataggi dei marchi storici, che potrebbe dar vita alla Nuova Sorini. Quando il tribunale darà il via libera, non prima della prossima primavera, si passerà ai fatti. Al momento al sindacato sono pervenute queste richieste: 44 esuberi, di cui 11 irrecuperabili, quasi tutti impiegati, mentre per quanto riguarda gli altri 33, potranno ambire a un contratto a tempo determinato da stagionali, che prevede un lavoro annuale da quattro a sei mesi. Gli altri 60 verranno assunti dalla nuova società e continueranno a lavorare nello stabilimento di Castelleone.
Per quanto riguarda «il rosso» con le banche, nessuno ha voluto avanzare cifre, anche se i più ottimisti parlano di un debito di 18 milioni di euro, mentre i pessimisti arrivano a trenta. «Questo quanto comunicato dall’azienda – dicono Maurizio Bertolaso (Cgil) e Alessandro Cerioli (Cgil), che hanno seguito tutta la vicenda –. Appare chiaro che cercheremo di trattare. Innanzitutto abbiamo fissato un primo appuntamento per lunedì. Andiamo a discutere sia il numero degli esuberi, sia la buonuscita che l’azienda metterà sul piatto. Pensiamo che il numero di 44 esuberi possa essere ridotti e che l’incentivo possa prevedere almeno 12 mensilità da mettere sul piatto a chi vorrà andarsene prima di arrivare al licenziamento. Non sarà una trattativa facile né breve, in quanto la Sorini ha già operato molti tagli e non vi sono più dipendenti vicino alla pensione, oltre al fatto che gli ammortizzatori sociali in molti casi sono già stati utilizzati».