Soncino, l’autovelox sulla Serenissima non fa più paura

Crollato in due anni il numero delle multe anche grazie a un 'sabotaggio' ma resta la deterrenza: meno incidenti

L’autovelox posizionato sulla Serenissima all'altezza di Soncino

L’autovelox posizionato sulla Serenissima all'altezza di Soncino

Soncino (Cremona) - Autovelox quasi disoccupato perché conducenti più prudenti e rispettosi del codice della strada o, magari, perché già fotografati a passare a velocità troppo elevate. Fatto sta che gli automobilisti trasgressori immortalati dall’autovelox di via Milano (lungo la Serenissima), strada di collegamento da Ticengo a Soncino, sono decisamente meno.

Da ricordare che la foto viene scattata per chi supera i 95 orari su una strada dritta come una spada, ma molto stretta. Subito il dato: 490 nello scorso mese di febbraio contro, per esempio, le oltre 2.000 sanzioni comminate per il superamento del limite di velocità elevate nel gennaio del 2020, mese nel quale l’autovelox ha fatto la sua comparsa sulla Serenissima. Allora, due anni fa l’autovelox era una novità non sempre conosciuta (e per nulla apprezzata) e quindi aveva giocato il fattore sorpresa, tanto che un paio di mesi dopo i verbali erano già diminuiti a 1.500.

Volendo vedere il lato positivo, la drastica riduzione di indisciplinati sta anche a significare che in qualche modo l’autovelox è un deterrente efficace. Spinge cioè chi è al volante di un veicolo a rispettare le regole, a essere più disciplinato e, in definitiva più prudente su una strada di grande scorrimento e spesso teatro di incidenti. Ma c’è anche chi non è proprio riuscito a digerire la presenza del marchingegno elettronico. Tanto che poco prima dello scorso Natale qualcuno lo ha sabotato. Col favore delle tenebre il vendicatore dei multati aveva scollegato i cavi che alimentano la webcam e la collegano alla centrale operativa, mettendo di fatto fuori uso l’apparecchiatura.

L’autovelox senza collegamenti è rimasto inattivo per qualche giorno. Il colpevole o i colpevoli non sono mai stati individuati (nella zona non c’è videosorveglianza): ma c’è da scommettere che non si sia trattato di un semplice atto di vandalismo, ma della vendetta di qualche destinatario di un verbale particolarmente salato, magari con l’aggiunta della sospensione della patente di guida.