
La maestra Maria Rosa Boni
Cremona, 8 settembre 2020 - «Qualcuno dei bambini ci si è buttato fra le braccia. A tutti ridevano gli occhi e si indovinava il sorriso dietro le mascherine». Il virus, subdolo e insidioso, non l’ha fermata. Maria Rosa Boni, insegnante alla primaria “Don Mazzolari” di Cremona, è stata battistrada dell’insegnamento a distanza, dopo avere ideato e messo a punto un sistema didattico con l’impiego di telefonino e videocamera che permetteva agli alunni di vedere il libro e sentire la voce della maestra. Ora un altro primato, quello di essere fra i primi in Italia a tornare in aula, con una settimana di anticipo rispetto alla data canonica del 14 settembre.
Primato condiviso coi colleghi dell’istituto comprensivo Cremona 4, che riunisce scuola materna, quattro primarie, una scuola media. La dirigente scolastica dell’istituto comprensivo, per venire incontro alle famiglie e permettere ai bambini di iniziare l’anno recuperando in parte ciò che si era perso, ha deciso di fare iniziare ieri le lezioni in tutte le scuole del comprensivo dalla materna alla media. Maria Rosa si concede un attimo, ma proprio solo un attimo di commozione per quel ritrovarsi con i suoi ventisette scolari traghettati via Whatsapp dalla prima alla seconda elementare. «Sapevamo - dice Maria Rosa - che i bambini non vedevano l’ora di tornare in classe e che i genitori erano con loro. Con l’autonomia concessa era possibile e siamo partiti». Primo giorno di scuola da consegnare agli annali, e, perché no, al cuore. «E’ stato bellissimo. Gli occhi dei bambini brillavano. C’era tutto l’entusiasmo di rivedersi, di stare insieme. Abbiamo spiegato ai bambini le norme: il distanziamento, la necessità di lavarsi le mani di frequente, la sanificazione».
Gli alunni hanno preso posto in banchi a “isola”, quattro banchi agganciati fra di loro ma con all’interno uno spazio vuoto per evitare il contatto. Nello spazio una pianta di cui i bambini impareranno a prendersi cura. Un quarto d’ora nel parco, intervallo all’aperto. Prima lettura dell’anno i capitoli iniziali di “Rigo e Rosa”, libro di Lorenz Pauli e Kathrin Scharer che racconta il bel rapporto fra un leopardo e un topolino, un piccolo inno alla fiducia, allo stare insieme. La maestra ha pronto il programma del secondo giorno. «Si andrà avanti con l’accoglienza. Leggeremo un libro che parla dell’importanza delle parole. Voglio fare dire ai bambini le parole che sono mancate nel lockdown. Le scriveremo su cartoncini. Saranno le nostre parole-guida nell’anno». «Questa - conclude – è scuola. La didattica a distanza no. O meglio: è scuola per certi versi. Per la didattica a distanza ho messo il massimo dell’impegno. Ma la scuola è questa: relazioni sociali e condivisione».