Rivolta dietro le sbarre La colpa è del farmaco da sniffare come coca

Già da alcuni mesi la sanità penitenziaria aveva deciso di sostituire il Lyrica. Le compresse per il dolore neuropatico i detenuti avevano imparato a scaldare per assumerlo in polvere sniffandolo come fosse cocaina, con i medesimi effetti. Per questo, è arrivato il Gabapentin che ha le stesse indicazioni ma anche se non usato in modo corretto. È per questo che nel carcere di Cremona - senza la terapia a scalare prima della sospensione - hanno avviato la protesta finita nell’incendio e nella rivolta. "Questa circostanza è stata vissuta male dai detenuti che hanno inscenato la manifestazione violenta", ha spiegato Rossella Pasquini Peruzzi la direttrice del carcere di Mantova che come facente funzione ha seguito l’emergenza scoppiata nel carcere di Cremona, dove la direttrice era assente.