Crema, ex portavoce della Provincia condannato per pedopornografia: sconto di pena in Appello

Decurtati 9 mesi alla condanna inflitta in primo grado al giornalista Renato Crotti. Contestata anche la prostituzione minorile

Renato Crotti

Renato Crotti

Crema – Sconto di pena in Appello per Renato Crotti, che in prima battuta, l’8 settembre dello scorso anno era stato condannato dal tribunale di Cremona a cinque anni e sei mesi di reclusione per i reati di pedopornografia e prostituzione minorile.

Lo scorso 4 aprile l’ex giornalista cremasco (che fu anche portavoce dell’amministrazione provinciale) è andato davanti al giudice della corte d’Appello di Brescia per chiedere la riforma della sentenza di primo grado, a causa della quale è in prigione dal 22 ottobre 2021.

La situazione giudiziaria

In base alla nuova legge Cartabia, Crotti avrebbe potuto fare a meno di appellarsi, accettando uno sconto di pena senza ricorrere, ma ha preferito optare per il nuovo processo. Alla fine, ha ottenuto uno sconto pari a nove mesi di reclusione, che fa scendere la condanna a quattro anni e nove mesi di reclusione.

A questa pena vanno sommati i tre anni e quattro mesi comminati a Crotti per appropriazione indebita di circa 300mila euro di fondi dell’associazione “Uniti per gli ospedali della provincia“, sodalizio sorto per raccogliere offerte da girare agli ospedali in tempi di Covid.

In questo processo l’avvocata che difendeva Crotti ha patteggiato la pena e quindi la sentenza non è appellabile, ma pare che l’ex giornalista cremasco con il suo avvocato si accinga a fare ricorso in Cassazione, unica corte che può ridiscutere la condanna anche se c’è stato un patteggiamento.

Naturalmente per riaprire il procedimento è necessario portare nuovi elementi di prova a favore. Al momento attuale Renato Crotti deve scontare in carcere ancora sei anni e sette mesi.