
Chiuso il ponte sull'Oglio di Cavatone
Calvatone (Cremona), 16 luglio 2025 - La chiusura del Ponte sull’Oglio sta mettendo in ginocchio l’economia di Calvatone, nel Cremonese, e quella di Acquanegra sul Chiese nel Mantovano.
I consiglieri regionali del Pd Matteo Piloni e Marco Carra sono scesi di nuovo in campo per chiedere alla Regione un aiuto per tutto quelle imprese gravemente danneggiate dalla chiusura del ponte sull’Oglio, avvenuta nel giugno 2023, per ragioni di inagibilità. Durante la sessione di assestamento di bilancio prevista la prossima settimana in aula consiliare, i due consiglieri firmeranno un ordine del giorno per i ristori per sostenere le imprese.
“La chiusura del ponte – spiegano Piloni e Carra – ha messo in ginocchio un’intera economia locale: cali di fatturato fino al 50%, imprese costrette a chiudere, lavoratori penalizzati da tempi e costi di percorrenza raddoppiati. E il ponte provvisorio non sarà pronto prima del marzo 2027. Non possiamo lasciare sole queste comunità per quattro anni”.
Ma veniamo alla richiesta: “Il nostro ordine del giorno chiede alla Regione di prevedere ristori per le imprese danneggiate, - spiegano i due consiglieri- sulla base di una media dei bilanci delle attività commerciali relativi al periodo di chiusura, da giugno 2023 fino almeno a marzo 2027, data prevista per la riapertura con il ponte provvisorio”. Ma non solo, si chiede anche “di attivare un accordo di collaborazione con i Comuni di Acquanegra e Calvatone, ai sensi dell’art. 15 della legge 241/1990, sul modello di quanto già fatto in passato per Casalmaggiore, per mettere in campo interventi anche sperimentali di sostegno economico e mitigazione dei disagi”.
L’iniziativa arriva dopo numerosi atti e interventi dei due consiglieri dem, tra cui un’interrogazione e un’audizione in commissione Attività produttive che ha visto la partecipazione di enti locali e associazioni di categoria. “Abbiamo sollevato il problema già molti mesi fa – ricordano Piloni e Carra – ma dalla Regione sono arrivate solo risposte evasive. La più recente, dello scorso 17 giugno, afferma che non è possibile individuare le imprese danneggiate. È una posizione inaccettabile: se è stato possibile farlo per Casalmaggiore, lo si può fare anche per Calvatone e Acquanegra. Serve solo volontà politica”.
I consiglieri ribadiscono infine un appello anche ai colleghi della maggioranza: “Torniamo a chiedere ai rappresentanti delle province di Cremona e Mantova di sostenere la nostra richiesta. Le difficoltà delle imprese non hanno colore politico. Servono interventi urgenti per evitare la desertificazione economica di questo territorio”.